L’endoscopia robotica è un rivoluzionario sistema di indagine che consente di esplorare il colon in modo indolore e senza complicanze. In Veneto è stato utilizzato per la prima volta nell’ambito dell’ IX Congresso nazionale ISSE ( Società Italiana di Endoscopia Chirurgica) tenutosi presso l’Università di Padova, i primi giorni di ottobre.
L’esame è stato eseguito con successo e trasmesso in diretta dall’Azienda Ospedaliera durante il congresso organizzato e presieduto dal prof. Lorenzo Norberto, Direttore del servizio di endoscopia chirurgica presso l’Azienda Ospedaliera/Università di Padova,
Grazie a questo sistema di indagine, un esame endoscopico solitamente considerato piuttosto “ antipatico” come la colonscopia tradizionale risulta molto più tollerabile. Viene condotto con un colonscopio molto morbido e flessibile e la sua caratteristica peculiare è un avanzamento robotico che non provoca al paziente dolore o fastidio, pur in assenza completa di sedazione. Senza essere “spinto” dentro l’intestino, procede esattamente come un bruco; un sistema di ancoraggio posto vicino alla testa e uno posto vicino alla coda, con la capacità di allungare e accorciare la parte centrale, lo fa avanzare per mezzo di un meccanismo di “tira e molla”. Si elimina così il pur basso rischio di perforare la parete del colon e l’endoscopista può operare da solo.
Il colonscopio robotico è anche il primo al mondo a essere monouso, dunque con nessun rischio di contaminazione tra pazienti.
Attualmente il colonscopio robotico non è dotato di canale operativo; consente solo di “vedere” ma non “fare” per esempio biopsie e polipectomie. È comunque una risorsa preziosissima nelle colonscopie difficili, nei paziente in cui la colonscopia tradizionale non riesce a visionare l’intero colon, in quelli refrattari alla colonscopia tradizionale o che non possono o non vogliono essere sedati.
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