Conservatorio rischio “abbandono” dopo il trasloco dell’auditorium in fiera

 

L’emergenza conservatorio apre la cronaca del Mattino di Padova di oggi. In un articolo di Matteo Marian si leva il grido d’allarme dei 600 musicisti che, nelle strutture del Pollini, da anni studiano musica in condizioni disagevoli. Di proprietà del Comune, gestito dalla Provincia, il conservatorio versa in condizioni non più consone con normative di sicurezza e dignità di chi lo frequenta, a detta dei rappresentanti sindacali della struttura.
Qui di seguito titolo e incipit dell’articolo
L’addio al progetto Casa della musica preoccupa il conservatorio: «Adesso chi pagherà la ristrutturazione dell’istituto?»
«Grandi piani ma il Pollini cade a pezzi»

Da piazzale Boschetti, a piazza Eremitani per finire in Fiera. Un tour cittadino che, nell’arco di un anno, ha visto il progetto del nuovo auditorium infilare (per ragioni diverse) un cambio di rotta dietro l’altro. La convergenza di Confindustria e Camera di commercio sull’ipotesi di unica struttura multifunzionale nel futuro Centro congressi in Fiera si allinea all’idea caldeggiata dal sindaco Massimo Bitonci ma lascia, di fatto, irrisolto il nodo Pollini. «Siamo completamente fuori norma, il terzo piano non ha scale esterne di sicurezza» sottolinea Giovanni Tirindelli, rappresentante del gruppo docenti del conservatorio. «Va bene l’auditorium, ma l’emergenza è il Pollini. E l’addio al progetto della Casa della musica in piazza Eremitani ci allarma non poco». La soluzione pensata dalla precedente amministrazione con Fondazione Cariparo e Cariveneto teneva conto, infatti, dei necessari lavori di ristrutturazione del conservatorio. (il resto dell’articolo nel numero del Mattino di Padova in edicola)