Consiglio provinciale in stazione. Flavio Zanonato non ci sarà e spiega perchè

 

Gentile Presidente Luisa Serato,
per impegni precedentemente assunti non posso partecipare al Consiglio Provinciale convocato sul tema della sicurezza. Prendo atto che sulla mia presenza, recentemente, c’è stato un vostro cambio di indirizzo visto che, all’inizio del mese d‘agosto, essa era ritenuta inopportuna; approfitto per sottolineare che per un coinvolgimento del Comune sarebbe stato necessario comunque un preventivo accordo.

Ribadisco la disponibilità dell’Amministrazione comunale a collaborare con la Provincia di Padova per garantire la sicurezza dei cittadini e per affrontare i problemi di degrado che interessano la zona della Stazione ferroviaria e sono davvero interessato a conoscere non solo la diagnosi ma anche la terapia proposta dalla vostra Amministrazione.
La mia  proposta (contenuta nel programma elettorale) di realizzare nell’area della Stazione la Nuova Questura può dare un’aiuto nel contrastare  la criminalità che opera in quella zona. Oltre a dotare la Polizia di Stato di una struttura moderna ed efficiente, con una strumentazione all’avanguardia, capace di migliorare, e di molto, il già ottimo lavoro che i poliziotti svolgono ogni giorno a costo di enormi sacrifici personali.

Questa esigenza mi fu manifestata dal Questore Savina (approfitto anche di questa occasione per ringraziarlo degli straordinari risultati raggiunti in città e per fargli i migliori auguri per il suo nuovo e prestigioso incarico) e ho ritenuto doveroso attivarmi per favorire una soluzione positiva ai problemi che derivano da una sede, quella attuale, troppo piccola e mal posizionata.
Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per creare le condizioni necessarie alla realizzazione della nuova opera, mettendo a disposizione gratuitamente una importante cubatura in proprietà del Comune (40.000 metri cubi) e sottoscrivendo un accordo di massima con Mauro Moretti, AD delle Ferrovie dello Stato, partner imprescindibile visto che possiede l’area in oggetto.

Sono state così ipotizzate diverse possibili soluzioni, che lei e i capigruppo consiliari possono verificare nell’allegato a questa lettera.
Leggo dall’ordine del giorno in discussione che l’idea potrebbe essere condivisa anche dalla Provincia e questa è certamente una buona notizia. Credo vada però precisata la vostra disponibilità relativamente all’edificio che ospita l’attuale Questura, visto che a mio avviso le parole utilizzate nell’ODG non hanno un significato univoco.
L’ A.P. intende conferire il valore dell’edificio al Ministero dell’Interno al fine della realizzazione della futura nuova Questura rinunciando all’affitto che attualmente percepisce? O intende, con un’operazione patrimoniale, trasferire il valore dell’attuale proprietà nell’edificio della futura Questura continuando a percepire l’attuale affitto?
Tra le due ipotesi c’è una grande differenza, visto che nel primo caso la Provincia contribuirebbe con una quota significativa di risorse, mentre nel secondo non ci sarebbe alcun impegno di spesa da parte vostra, ma la semplice disponibilità a l’operazione.
Il resto ovviamente spetta al Governo nazionale, che dovrebbe mettere a disposizione i fondi necessari, come ha fatto in tante altre città e come è suo dovere, visto che secondo l’art. 117 della Costituzione la garanzia dell’ordine pubblico è di sua esclusiva competenza.

Saranno davvero importanti le vostre sollecitazioni al Ministero degli Interni, che non potrà non ascoltare la voce di un’Istituzione importante come la Provincia di Padova e affine politicamente a chi attualmente governa il Paese.
Ma la pressione nei confronti dell’Esecutivo deve essere, a mio avviso, a tutto campo per quanto riguarda il tema della sicurezza. I tagli alle Forze dell’ordine degli ultimi anni sono stati drammatici, il personale andrebbe implementato e – soprattutto – dotato di strumenti all’avanguardia per affrontare una lotta al crimine sempre più complicata.
Stesso discorso vale per la questione dell’immigrazione che, se non regolamentata negli ingressi e se non integrata nel miglior modo possibile, determina situazioni di tensione che ricadono pesantemente sulle nostre comunità, come nel caso degli ultimi ingressi determinati dalle rivolte del Nord Africa, subiti passivamente più che gestiti da parte delle autorità nazionali.

Anche dal punto di vista legislativo sarebbero necessari interventi capaci di assicurare la certezza della pena per reati molto gravi come lo spaccio di sostanze stupefacenti, i cui responsabili spesso tornano a delinquere poche ore dopo essere stati fermati dalla Forze dell’Ordine.
Agli Enti Locali spetta un ruolo di supporto al lavoro delle Forze dell’Ordine e di prevenzione dal punto di vista educativo, con una particolare attenzione nei confronti delle giovani generazioni, che spesso cadono vittima di una cultura dello sballo non sufficientemente contrastato.
Altro compito importante che dobbiamo svolgere è quello di favorire l’integrazione e la convivenza nelle nostre comunità, fattori determinanti per la qualità della vita di tutti, sia dei cittadini italiani che dei cittadini stranieri che vivono e lavorano onestamente nelle nostre città.

Gli ultimi episodi che si sono verificati in zona Stazione circa un mese fa hanno molto allarmato i cittadini padovani. La risposta delle Istituzioni deve essere all’altezza delle aspettative della nostra gente.
Le ricette populiste e la propaganda possono riempire le pagine di un quotidiano, ma non migliorano in nulla la situazione. A questo proposito ho molto apprezzato il fatto che l’Amministrazione provinciale non abbia assecondato proposte senza senso come lo spostamento delle Cucine popolari, che invece svolgono un ruolo preziosissimo nei confronti di chi da solo non ce la fa neppure a sopravvivere.
Per garantire la sicurezza dei cittadini tutto è utile fuorché le polemiche tra Enti Pubblici, occorre il massimo di unità di intenti delle Istituzioni a livello nazionale e locale: solo in questo modo saremo credibili nei confronti dell’opinione pubblica.

Cordiali saluti e buon lavoro

Flavio Zanonato
Sindaco di Padova