Conte attacca Zanonato sulla questione nomadi

 

Dall’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte riceviamo e pubblichiamo:
Capisco molte delle scelte messe in atto dall’Amministrazione Zanonato nei confronti delle comunità Sinti e Rom, comprendo che un’ideologia possa far compiere scelte che nulla hanno a che vedere con il buon senso ed il raziocinio, comprendo anche che nella diabolicità perseverante della squadra rossa padovana ci sia una finalità ben precisa nell’assegnazione di contributi ed alloggi a pioggia verso i nomadi. Comprendo ma continuo a non condividere. L’evidenza della mancanza di controllo sui soldi dei contribuenti che finiscono nelle tasche dei moltissimi nomadi presenti nella Città del Santo ha trovato un riscontro significativo nell’episodio di violenza e criminalità accaduto la scora settimana al supermercato Alì di Terranegra, dove i membri della famiglia Braidic dopo aver compiuto un furto ed essere stati sorpresi dal Direttore dell’esercizio, hanno ben pensato di coprire la loro fuga con una rissa degna delle migliori pellicole cinematografiche. E fin qui niente di nuovo, l’impunità della magistratura ed i riguardi dell’amministrazione Zanonato ci avevano già abituati a scenette incresciose come queste, ma c’è un retroscena che acuisce gravemente le responsabilità  del Sindaco e della sua Giunta: per cercare di gabbare i controlli al supermercato e non dare così nell’occhio le due nomadi arrivate alla cassa, hanno pagato parte della spesa per cercare l’uscita gonfie di refurtiva sotto le gonne come uova di pasqua. La parte pagata riguardava gli alcolici e quella d’omaggio furtivo gli alimentari. La sbronza a cui si preparavano però era stata liquidata con i buoni pasto sponsorizzati nientemeno che dal Comune di Padova. E qui vorrei sollevare un dubbio sull’effettiva utilità ed equità dei contributi (costanti e generosi) di cui godono le comunità Sinti e Rom padovane. E’ possibile che un contributo economico possa essere destinato esclusivamente all’acquisto di sostanze alcoliche? Esistono molti Enti ed associazioni che forniscono questo aiuto sotto forma di pacchi alimentari, perché allora viene riservata questa discrezionalità d’acquisto alla comunità nomadi? Accade così anche in altre situazioni di disagio economico? È legittimo, o meglio, sensato un contributo di questo genere? L’Amministrazione guidata dal falso sceriffo rosso ha cercato un consenso di tipo elettorale da questa comunità, mi pare che le risposte ottenute in fatto di integrazione sociale diano ora dei risultati fin troppo palesi.

Maurizio Conte
Assessore Regionale Lega Nord