Pomeriggio di fuoco in Consiglio comunale a Padova dove si è ufficializzato lo strappo definitivo tra la maggioranza e il consigliere comunale Riccardo Russo (leggi qui la cronaca per il Corriere del Veneto scritta da Davide D’Attino)
“Mentre in consiglio comunale ci si scontra, con accuse reciproche in un clima da stadio, dove il sindaco in mancanza di consiglieri è costretto a chiamare il pubblico da Cittadella – dice il consigliere comunale M5S Giuliano Altavilla – noi del Movimento 5 Stelle a Padova abbiamo provato a portare la discussione sui temi e i problemi della città, ma non abbiamo ottenuto nessuna risposta”.
“Evidentemente – si rammarica il consigliere – la salvaguardia delle poltrone acquisite è prioritaria per questa Amministrazione”.
“Bitonci – gli fa eco il capogruppo M5S in consiglio regionale veneto, il padovano Jacopo Berti – non ha di meglio da fare che difendere il suo fortino, ormai ridotto a un quadrato militare sotto assedio, dalle truppe cammellate con tanto di striscioni e cartelli, urla e strepiti. Un quadro avvilente e una figuraccia che Palazzo Moroni non merita proprio”.
“Ormai però è chiaro a tutti che Bitonci è spacciato – sottolinea Berti – la coperta è corta e lui può tirarla quanto vuole, ma con le minacce e con i suoi metodi in consiglio comunale non può che allungare questa agonia. Non è nemmeno più accanimento terapeutico e questo Padova e i padovani non possono accettarlo. Faccia Bitonci l’unica cosa dignitosa del suo mandato: se ne vada”.