In questi giorni di crisi della maggioranza bitonciana a Padova se ne leggono di tutti i colori.
Alcuni esponenti della politica, del mondo del lavoro e delle istituzioni non vogliono rassegnarsi all’idea di essere di fronte al sindaco più inadeguato che la città abbia mai avuto.
Parlare di stati generali, tavolo politico e/o istituzionale, passi indietro e “atti di amore” vuol dire affossare ancora di più la città, confermare la mancanza di progetti per la gestione del bene comune e perseguire il solo obiettivo di soddisfare i propri interessi personali.
Significherebbe prolungare l’agonia del sistema “Bitonci”, lamentata anche da chi si è prodigato per fargli vincere le elezioni.
La crisi ha comunque portato qualche effetto benefico: sembra svigorita la spocchia e l’arroganza del nostro ‘amato’ sindaco, consapevole forse di avere a che fare con una città che non si è mai arresa e che non intende arrendersi al declino e all’isolamento a cui è stata condotta.
Ci si augura che a qualcuno non venga in mente di proporre soluzioni dell’ultima ora, come ad esempio un’amministrazione di garanzia, con l’unico fine di tirare a campare e far perdere a Padova e ai padovani altri tre anni!
Luigi Tarzia
Direttivo Padova Civica