I mercati non vanno in ferie.
Un po’ per la crisi, un po’ per le tasse, ma un po’ anche perché il “mercato” è un’àncora di salvezza quando gli esercizi fissi chiudono e, soprattutto nel comparto alimentare, la difficile alternativa, soprattutto per gli anziani, è il supermercato raggiungibile solo in auto
“I mercati d’agosto – dichiara Ilario Sattin, presidente del Gruppo venditori ambulanti di Fiva Ascom Confcommercio Padova – rappresentano ben più della assodata alternativa economica. Costituiscono infatti anche un forte momento di aggregazione e questo nonostante la calura condizioni pesantemente l’uscita di casa”
Insomma: una funzione anche sociale.
In ogni caso sia a Padova che nei diversi comuni della provincia i mercati saranno presenti per tutto il mese di agosto anche se, in qualche caso, con orari per così dire “anticipati” per via del grande caldo. Banchi aperti quindi già a partire dalle 7.30 del mattino magari per chiudere prima delle 13.00.
“Se c’è un settore – continua Sattin – che in queste settimane registra un particolare interesse da parte della clientela, questo è il comparto dell’alimentare particolarmente frequentato dai consumatori là dove il negozio di riferimento abituale chiude per il meritato periodo di riposo. Per i consumatori anziani, spesso impossibilitati a fare chilometri, il mercato settimanale è una valida alternativa”.
“Nonostante la crisi e il calo dei consumi – aggiunge il leader degli ambulanti Ascom – l’afflusso nei mercati non manca e questo è un fattore positivo perché comunque le piazze occupate delle bancarelle piacciono, portano colore, rappresentano una sorta di luogo di ritrovo per la comunità e costituiscono un momento per fare acquisti mirati all’aperto”.
Acquisti magari nell’ampio settore dell’abbigliamento – calzature, tradizionale ambito di operatività del commercio ambulante che, in questo periodo, propone a prezzi davvero interessanti i capi leggeri per la spiaggia sia per la donna che per l’uomo.
Un agosto, per il commercio ambulante, caratterizzato anche da qualche preoccupazione in ordine al Durc, il documento di regolarità contributiva, le cui risultanze avrebbero dovute essere inviate ai comuni entro la fine del mese di luglio e che, in assenza, potrebbero portare alla sospensione delle licenze.
“Mentre raccomandiamo ai comuni – conclude Sattin – di muoversi con senso di responsabilità, invitiamo i colleghi che non avessero ancora adempiuto all’obbligo, a provvedere comunque in modo così da non incorrere in spiacevoli conseguenze magari dovute solo a leggerezza”.