Cristina Guarda e Renzo Masolo di Europa Verde analizzano i fallimenti dietro la “addizionale Zaia”

 

“Ci sono due errori di metodo nell’aumento dell’Irap: Zaia si crede infallibile e di fatto si tratta di una tassa destinata ad allargarsi nei prossimi anni. L’addizionale Zaia, perchè bisogna chiamarla così, è una tassa sugli errori di questi vent’anni di forzaleghismo, una tassa che copre sprechi di territorio e opportunità che peserà sulle spalle delle aziende venete, e quindi delle famiglie, come ad esempio i negozi di vicinato, per almeno una generazione.
Il tutto quando avrebbe potuto intervenire sui redditi delle persone più ricche del Veneto, come proponiamo dal 2017, senza intaccare le piccole imprese.”
“Zaia lascia dietro di se delle olimpiadi senza giochi, con una disastrosa e indebitante operazione bob a Cortina, ed una Pedemontana che i veneti pagano senza manco percorrerla, ed è incredibile che nelle parole dell’ormai ex presidente non ci sia un grammo di progettualità, quando ci sarebbe bisogno di un piano strategico per spiegare cosa si va a finanziare come investimenti per il Veneto dei prossimi anni, anzichè tappare i buchi con pasticci contabili”. A dirlo l’europarlamentare di Europa Verde Cristina Guarda assieme al consigliere Renzo Masolo che annuncia battaglia in consiglio regionale. “Quello che lascia esterrefatti nell’atteggiamento di Luca Zaia è la completa mancanza di autocritica. Continua a commentare quello che è uno dei suoi doppi fallimenti, l’aumento delle tasse conseguente al disastro della Pedemontana, come se a governare non ci fosse lui da vent’anni in Veneto. L’aumento delle tasse di quest’anno e dei prossimi anni è tutta colpa sua: Cassa depositi e Prestiti e l’allora ministro Graziano Del Rio glielo avevano detto a chiare lettere: quell’opera avrebbe squassato non solo il territorio, ma anche i conti della Regione che avrebbe ben altri buchi da tappare nei servizi socio sanitari e nella fame di casa e borse di studio, anzichè trasferire centinaia di milioni di euro nelle casse delle aziende che hanno vinto il superenalotto di un contratto che se Pedemontana Veneta fa utili se li prendono i privati, se fa perdite paga la Regione”.