Cambia la “medaglia” il braccialetto che viene dato ai papà in visita al reparto di clinica ostetrica dell’ospedale di Padova. Da papà a partner, per venire in contro ai casi di fecondazione, assistita all’estero o più artigianalmente effettuata in Italia, che coinvolgono coppie di donne lesbiche. Il cambio di termine tra padre e partner è stato deciso nel corso dello scorso anno quando alla clinica universitaria si è presentata la partner di una mamma, che ha spiegato di essere appunto la compagna della donna ricoverata. L’escamotage linguistico è stato concordato con l’azienda ospedaliera. Non è l’unica modivicazione linguistico – culturale che si trovano ad affrontare medici ed ostetriche della clinica e della divisione ostetrica. “Ci è capitato di usare le traduzioni di Google per capire cosa di cosa necessitasse una delle nostre ricoverate con particolari problemi – spiega il direttore della clinica di ostetricia Giovanni Battista Nardelli – altre volte ci capita che i genitori che provengono da regioni del mondo meno aperte alla rappresentazione del corpo della donna, stacchino la spina dei monitor che spiegano i processi dell’allattamento mostrando il seno femminile. Diciamo che il mondo che cambia si riverbera anche nella gestione quotidiana del reparto”.
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