Dall’Ascom di Padova un attacco frontale a Contin ed agli spritz ai bastioni

 

“Ai Bastioni troppi minori consumano alcol e cocaina”: se la dichiarazione di Federico Contin non è un’autodenuncia poco ci manca. “E di fronte ad una notizia di reato – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – credo che le autorità non possano girarsi dall’altra parte. Soprattutto se la notizia non arriva da una denuncia anonima ma dallo stesso organizzatore della manifestazione”. L’invettiva dell’Ascom fa riferimento a questa inchiesta di Marco Aldighieri apparsa sul Gazzettino di Padova di domenica (clicca qui per aprire l’articolo)

E cosa potrebbero fare le autorità se non chiudere i Bastioni? “Contin dichiara che ogni sera – continua Bertin – 3/400 ragazzini si ubriacano, fumano spinelli, tirano coca e fanno sesso nei bagni. D’accordo con lui che a monte dovrebbero esserci le famiglie che li indirizzano, ma dall’altro devo dire che se la situazione è così palese per ammissione dello stesso organizzatore o ha lui stesso il coraggio di dire basta e di chiudere i Bastioni oppure chi ha il potere e il dovere di verificare deve intervenire con sollecitudine”.

“Già i nostri giovani sono alla mercè di mode e comportamenti che ne minano persino lo sviluppo psichico – aggiunge il presidente dell’Ascom – tanto che noi tutti, genitori in primis, ma anche amministratori, organizzatori, mondo dell’associazionismo abbiamo il preciso dovere non solo di metterli in guardia ma anche, se serve, di evitare di proporre loro occasioni censurabili non solo, o non tanto, sotto il profilo morale ma anche di semplice tutela della salute”.
Curiosa, in ogni caso, a giudizio dell’Ascom, la scelta dello stesso Contin di sospendere per 4 giorni un barista reo di comportamento scorretto.
“A parte il fatto – continua il presidente dell’Ascom – che un solo barista non può fare tutti i danni di cui all’autodenuncia, ma con quale autorità Contin commina sanzioni? E’ autorità di pubblica sicurezza? O ha solo deciso di mettere le mani avanti visto che la situazione è degenerata e lui stesso non è più in grado di governarla?”

A questo punto torna utile ricordare quanto l’Ascom ormai da anni sottolinea.
“Noi siamo sempre stati contrari – conclude Bertin – a questo rito che sposta i problemi dal centro (dove trovano l’opposizione dei residenti) ad aree dove i residenti non ci sono e dove, di fatto, si instaurano vere e proprie “aree franche” dove tutto è permesso anche ciò che è vietato. In questo modo siamo riusciti a trasformare un “plus”, ovvero lo spritz come aperitivo originale della città, in un problema di ordine pubblico. Invece un’esperienza come quella dei Navigli, se governata e gestita con regole condivise e riconosciute, potrebbe rappresentare una variante estiva ad un “brand” importante per Padova qual è lo spritz che ha il suo cuore pulsante in centro dove è logico che diventi polo di attrazione grazie alla responsabilizzazione degli stessi baristi che insistono nell’area delle piazze e limitrofe (o anche nei quartieri laddove è richiesto), in modo da fare dello spritz un ambasciatore della padovanità in un contesto ordinato con le piazze animate dai tavolini”.
Insomma qualcosa di cui poter andare fieri e non di cui doversi vergognare come, per ammissione personale, fa l’organizzatore dei Bastioni.