Fòrema ha fornito la consulenza necessaria per ottenere le autorizzazioni previste dalle autorità Europee come l’ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) affinché i prodotti ottenuti siano venduti ed usati in conformità alle normative vigenti. “E’ stata una collaborazione importante e molto proficua per entrambi – spiega il chimico Michele Checchin di Fòrema, che si è occupato in prima persona di questo processo autorizzativo – la nostra consulenza è stata importante in termini di serietà ed affidabilità, oltre ovviamente all’estrema riservatezza con cui abbiamo lavorato, in quanto si tratta di un brevetto coperto da segreto industriale. D’altra parte è una delle più importanti mission di Fòrema quella di supportare le imprese e le start up nelle fasi iniziali del loro sviluppo”.
Il procedimento di riciclo riguarda le batterie agli ioni di litio e NiMh (nichel-metallo idruro), per capirsi quello utilizzate per smartphone e tablet, ma anche nelle bici ed auto elettriche. Queste batterie, una volta esaurite, vengono acquisite dalla Spirit Srl. Il processo di riciclo prevede che siano scaricate, selezionate, aperte e siano suddivise nei vari componenti. Si separano, nel processo, polveri catodiche composte da ossidi di metalli (cobalto, nichel e miste). Queste polveri sono le basi inorganiche da cui vengono ricavati degli smalti, utilizzati nel settore manifatturiero per la colorazione delle piastrelle.
Quello della Spirit Srl è uno dei primi impianti di riciclo in Italia capace di effettuare questo particolare processo. L’impresa riesce, attualmente, a trattare 10 tonnellate di batterie agli ioni di litio, in un mese, nel suo stabilimento di Chiampo (VI). “Entro fine anno puntiamo ad arrivare a 40 tonnellate al mese” spiega il titolare della Spirit Srl, l’ingegner Angelo Forestan.
Questo processo di riciclo permette di recuperare l’80% della massa di ciascuna batteria, ricavandone polveri di metalli come rame ed alluminio. I benefici per l’ambiente sono di 2 tipi. Da un lato si riutilizzano le batterie che altrimenti andrebbero a finire in discarica. Dall’altro lato si producono polveri di metalli e metalli riducendo la loro estrazione da miniere presenti, in particolare, nei paesi africani come la Repubblica Democratica del Congo.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Veneto centro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.