“Credo che dopo la notizia dell’indagine che grava sull’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova Adriano Cestrone, almeno per pudore, oltre che per prudenza, il sindaco Massimo Bitonci dovrebbe sospenderlo cautelativamente dalla commissione messa in piedi per cercare di trovare un motivo valido per non costruire un nuovo ospedale. Mantenere il vecchio presta il fianco, più o meno consapevolmente a sprechi e rendite di posizione inefficienti di piccoli interessi non sempre legittimi”.
A dirlo il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella, commentando la notizia di stampa secondo cui l’ex dg dell’azienda ospedaliera Adriano Cestrone sarebbe indagato dalla Procura della Corte dei conti di Venezia per danno erariale in relazione ad una serie di affidamenti relativi alla ristorazione dei pazienti dell’ospedale di Padova.
“Questa vicenda che spero sia solo un ennesimo caso di spesa disinvolta, e non di dolo nella gestione – spiega Paccagnella – sottolinea una volta di più quali siano le carenze strutturali del puzzle di cliniche e divisioni in cui è spezzettato l’ospedale, che non è nemmeno dotato di un centro di cottura interno. Nel nuovo polo, che con i soli risparmi di logistica, manutenzione e gestione dei consumi energetici, si ripagherebbe da solo, buchi neri come quello degli appalti affidati senza gare trasparenti, cesserebbero. Forse risiede anche in questo una parte delle motivazioni inconfessabili per cui si continua a dire che l’ospedale di Padova va mantenuto lì dov’è, com’è. Perchè magari i pasti dei pazienti non li mangiano solo gli ammalati che, sicuramente, non possono dimenticare la qualità delle pietanze costate un presunto danno erariale da 12 milioni e 674 mila euro. Ipotesi che se verificata, darebbe letteralmente il voltastomaco”.