Decreto dignità: il plauso del presidente Ascom Patrizio Bertin alla manovra del Governo

 

Sotto i 100mila euro niente fattura elettronica. E’ quanto si ripromette di ottenere il governo nella conversione del “decreto dignità” ed è quanto si attendono le piccole imprese che, a differenza delle grandi, trovano onerosa l’introduzione di un obbligo che, in assenza di novità, dovrebbe scattare con l’inizio del 2019.
“Nei giorni scorsi – rivela il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – di questa iniziativa del governo me ne ha parlato il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, mentre tornavamo in treno a Padova da Roma. L’ho incoraggiato ad andare avanti perchè è evidente che una piccola impresa, magari con pochissime fatture, è costretta a farsi carico di oneri burocratici che incidono pesantemente sulla sua attività. Poi ho visto le sue dichiarazioni in tal senso sulla stampa economica nazionale ed ora spero che, anche grazie alla sua azione, nel decreto di conversione si trovi il modo di “liberare” le piccole imprese dalla fatturazione elettronica e, al tempo stesso, venga ad esse restituita la possibilità di utilizzare i voucher”.

Ma se sui “buoni lavoro” la questione è tutta interna al governo, sul limite dei 100mila euro per la fatturazione elettronica, c’è un passaggio supplementare da fare a Bruxelles.
“Come mi ha spiegato Bitonci – continua il presidente dell’Ascom – problemi non ce ne sono fino a 50mila euro. Per i 100mila serve il placet della Commissione dell’UE che non è automatico ma che comunque è già stato concesso ad altri membri dell’Unione per cui non ci dovrebbero essere problemi”.
Non ci dovrebbero essere. Però è anche vero che l’Unione Europea fa fatica a comprendere le peculiarità dell’imprenditoria italiana.
“Diciamo – continua Bertin – che le leggi continentali sono tarate sulle imprese tedesche e francesi che sono mediamente grandi. Da noi, per il 98% dei casi sono piccole per non dire piccolissime e le leggi che vengono pensate a Bruxelles fanno fatica ad interfacciarsi con un tessuto economico che ha il proprio nemico numero uno nella burocrazia intesa come aggravio di obblighi che, ripeto, sono nulla per un’impresa con migliaia di dipendenti, ma sono tossici per un’impresa ad esempio del piccolo commercio formata dal titolare, magari da un paio di familiari e da un paio di dipendenti. Questa è la nostra tipologia ma a questa tipologia vengono affibbiati oneri che proprio perchè valgono anche per i “grandi” finiscono per ammazzare i “piccoli” e la fatturazione elettronica è uno di questi”.

Dunque, si spera. Così come si spera che la semplificazione trovi un’ampia applicazione a differenza di quanto avviene attualmente.

“La speranza – conclude il presidente dell’Ascom – è che ad un atteggiamento vessatorio nei confronti delle piccole imprese, si sostituisca un atteggiamento di collaborazione e di prelievi standard che, a nostro giudizio, avrebbe anche benefici effetti sul gettito. D’altra parte, grazie ad una legge “ad hoc”, Cristiano Ronaldo pagherà forfettariamente solo 100mila euro per i redditi prodotti all’estero. Penso si possa fare qualcosa di simile (forfettariamente parlando) anche per i piccoli imprenditori che sono i “top player” della nostra economia”.