Dal lavoro al tempo libero, dall’ambito privato alla dimensione pubblica, il digitale gioca un ruolo sempre più determinante nelle nostre vite quotidiane. La conferma arriva anche da DIGITALmeet e dal suo programma XXL: il più grande e diffuso festival italiano sull’alfabetizzazzione digitale, organizzato per il sesto anno consecutivo da Fondazione Comunica e Talent Garden Padova, ha dovuto anticipare la partenza dal 17 al 15 ottobre e posticipare la chiusura dal 21 al 23 ottobre per dare spazio a tutti gli stimoli ricevuti dalle comunità digitali, fedele come sempre alla logica del bottom-up. Le premesse per migliorare i numeri dell’edizione 2017 (143 eventi, 300 speaker e 19 mila presenze in dieci regioni) ci sono tutte, anche perché quest’anno il focus si allarga a nuovi orizzonti: lo sport con la Nazionale italiana di pallamano, la salute con il mondo della ricerca, la cultura con l’Arte Digitale e i servizi sociali con le organizzazioni umanitarie. Ecco le riflessioni di quattro testimonial.
Gianni Cenzi, Vice Presidente Federazione Italiana Giuoco Handball
«L’opportunità per gli operatori sportivi di accedere ai servizi del mondo digitale rappresenta un’occasione moderna e dalle potenzialità illimitate. Grazie a Fondazione Comunica ed al Digitalmeet vogliamo introdurre i nostri operatori locali a questo mondo della comunicazione. La nostra Federazione accoglie con immenso interesse il ruolo fondamentale prodotto dall’innovazione e dalla divulgazione della trasformazione digitale tanto da averne creato un vero e proprio cavallo di battaglia epocale: il “Piano Comunicazione F.I.G.H.”. Uscire dalle classiche vie, definite da persone più competenti di me “analogiche”, per accedere ad un mondo di comunicazione globale e digitale, consente anche ad uno sport come il nostro, poco conosciuto in Italia, di ambire a migliori palcoscenici. Per questo abbiamo voluto Padova, il 27 ottobre prossimo, come sede della “partita del secolo” della nostra Nazionale contro la nobile Ungheria, convinti che, lo spettacolo sportivo, sarà esaltato dall’apporto di tutti i valenti partner del mondo digitale».
Paolo Fiorini, docente ordinario di Informatica all’Università di Verona
«Le tecnologie digitali ormai sono parte integrante della nostra vita, gestendo ad esempio le comunicazioni, l’accesso alle informazioni, all’interazione con le macchine e con le persone. A queste tecnologie digitali però stanno spuntando gambe e braccia e dobbiamo prepararci ad un mondo dove le tecnologie digitali saranno integrate con i sistemi robotici. I robot porteranno dei grossi cambiamenti nel nostro modo di vita e questi cambiamenti potranno essere positivi o negativi, a seconda di come gestiremo i robot. L’importanza di un festival come DIGITALmeet sta proprio nel permettere agli specialisti del settore di spiegare l’impatto della tecnologia digitale/robotica sulla società. Attualmente i robot sono visti per lo più in modo negativo: come un pericolo per il lavoro, per la sicurezza delle persone, la privacy. Un loro uso sconsiderato potrebbe forse avere questi effetti drammatici, ma iniziative come DIGITALmeet permettono di stimolare la curiosità delle persone e contrastare il medioevo tecnologico che è sempre in agguato».
Matthew Gardiner, Key Researcher e Artista presso Ars Electronica Futurelab, Linz, Austria
«La digitalizzazione è una tecnologia centrale nella nostra vita quotidiana. All’Ars Electronica Futurelab, mettiamo continuamente in discussione le intersezioni di Arte, Società e Tecnologia. Il pensiero artistico ci consente di riflettere sui paradigmi emergenti e futuri attraverso una lente critica, per immaginare ed evolvere la società futura. Il mio lavoro Oribotics esamina il concetto di folding come codice per la materia. Integrando la tradizione artigianale dell’origami con la matematica moderna, la robotica, la fabbricazione digitale e il calcolo, realizzo nuovi lavori e tesso nuove teorie da fili diversi. È diventato evidente in diversi ambiti che la piegatura è un linguaggio della natura. In Oribotics: robotica e origami si uniscono, offrendo nuove prospettive sulla natura. Il mio lavoro si propone di esprimere questa nozione profondamente filosofica, attingendo da modelli artistici e scientifici. Il grande abilitatore e acceleratore che connette tutti questi elementi è il regno digitale. Fornisce metodi di calcolo e fabbricazione che trasformano le pieghe in intelligenza materiale».
Martina Venzo, Program Manager per Helpcode
«Le tecnologie digitali sono uno strumento sempre più importante per la comunicazione del sociale, in particolare nella cooperazione internazionale e aiuto umanitario (ICT for Development). Infatti, Helpcode ha scelto di investire nella comunicazione sui social media per promuovere le buone cause e far conoscere i nostri interventi, accanto all’utilizzo di piattaforme di crowdfunding online come strumento di raccolta fondi. Nulla può sostituire il rapporto diretto con le comunità in cui operiamo ma l’uso di tecnologie digitali quali mappature GIS, immagini satellitari e applicazioni di geolocalizzazione, permette di essere presenti in aree di difficile accesso per motivi di sicurezza o durante conflitti. Recentemente, grazie alla tecnologia blockchain possiamo tracciare l’origine dei prodotti di fair trade, trasferire denaro, assicurare i diritti di proprietà, creare identità digitali sicure e archiviare i percorsi educativi di popolazioni migranti e in guerra. Infine, il bisogno di connettività rappresenta un fattore di sviluppo per molte realtà in cui operiamo. Siamo orgogliosi di partecipare al DIGITALmeet per discutere questi nuovi trend e siamo certi che questo settore possa portare importanti innovazioni nelle modalità operative, creando sinergie, integrazione e nuove opportunità di lavoro con respiro internazionale».
«Quest’anno – commenta Gianni Potti, presidente di Fondazione Comunica e Founder DIGITALmeet – vogliamo raccontare un digitale diverso, quasi un rinascimento nel quale la tecnologia è un mezzo e non il fine, quello che ci piace definire “umanesimo digitale”. E lo facciamo tramite storie di persone che vivono e usano il digitale tutti i giorni, occupandosi della nostra salute, di cultura, sport, servizi sociali. Insomma con le persone che lo utilizzano, vogliamo raccontare come il digitale ci può migliorare la vita!».