Disposizioni fine vita. A Padova c’è un registro. Non a tutti piace

 

Da Scienza&Vita Padova, Movimento per la Vita, Centro di Aiuto alla Vita riceviamo e pubblichiamo:
E’ apparsa nel sito del Comune di Padova la notizia che “il Comune di Padova raccoglie le dichiarazioni di cittadini residenti che hanno redatto un’ attestazione di trattamento sul fine vita depositata presso una persona di fiducia (fiduciario).”
Questa iniziativa del Comune, priva di qualsiasi utilità, rischia di creare equivoci e false attese sul  delicatissimo tema del fine-vita.

Richiamando un nostro precedente comunicato, ricordiamo che :

1.       non è stata ancora approvata una legge dello Stato che regolamenti i così detti “testamenti biologici” (più correttamente definiti come “dichiarazioni anticipate di trattamento”);
2.        la materia rientra nell’esclusiva competenza del legislatore nazionale;
3.       il relativo Disegno di Legge,  che prevede espressamente all’ art. 3 “contenuti e limiti delle dichiarazioni anticipate di trattamento”,  attende di  essere discusso in Senato dopo la sua recente approvazione alla Camera dei Deputati;
4.       per quel che riguarda in particolare i registri  comunali, già una circolare del novembre scorso dei Ministri della Salute Fazio, del Welfare   ha chiarito che eventuali registri, già istituiti da alcuni Comuni, sono privi di qualunque efficacia giuridica e lasciano ipotizzare un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore.

In merito ai biotestamenti è bene ricordare infine che non sarebbero comunque vincolanti per il medico, neppure nel caso in cui fossero registrati. Quelli depositati consistono per lo più in moduli prestampati con formule standard che mal si adattano alla personalità e al pensiero di ognuno. Vi è il rischio che venga apposta una firma a prescindere dalla effettiva ed adeguata comprensione di quanto in essi espresso.

In definitiva ribadiamo che le attuali iniziative non garantiscono che i biotestamenti, che peraltro esprimono per il futuro una volontà  relativa a situazioni che il più delle volte non si conoscono affatto, siano redatti a seguito della necessaria riflessione e della preventiva informazione medica e non sull’onda emotiva di vicende umane dolorosissime che tanto hanno coinvolto e coinvolgono tuttora l’opinione pubblica.