Per conoscere tutti i dolci tipici della città di Padova abbiamo voluto coinvolgere Aliben, realtà specializzata nella fornitura e nella distribuzione di prodotti pasticceria. L’azienda con sede a Piove di Sacco si rivolge alle pasticcerie, ai bar, alle pizzerie e ai panifici che hanno bisogno di prodotti surgelati sia dolci che salati, ma anche di materie prime come i lieviti e le farine. La rete di vendita si estende alle province di Rovigo, Treviso, Padova e Venezia. Insomma, dei veri esperti per parlare di tutte le più prelibate golosità che vengono proposte nella città della Cappella degli Scrovegni.
Da dove cominciamo per questa dolce rassegna?
Potremmo partire dal pan biscotto, la cui ricetta affonda le radici in tempi antichi. Si sa che già nel Duecento vi si ricorreva per sostituire il pane fresco. Più in generale, nei secoli passati tutte le famiglie avevano l’abitudine di tenere in casa una scorta di pan biscotto, da mangiare quando non c’era la polenta. Questo dolce veniva abbinato a molti alimenti, compresa l’anguria. Oggi si mangia il pan biscotto con la frutta per piacere e non per necessità, ma iil risultato al palato è sempre strepitoso. La particolare procedura di lavorazione che viene seguita garantisce un sapore e una fragranza che non si possono rintracciare con la biscottatura industriale. In più, i tempi di conservazione sono lunghi, fino a 5 mesi nella stagione invernale.
Quali altri dolci consigliate a chi visita Padova per la prima volta?
La torta putana è un’altra testimonianza del passato povero delle famiglie contadine, visto che si prepara con il pane raffermo e la farina. Esiste sia in versione lievitata che in versione non lievitata, ma a dir la verità è buona in tutte e due le varianti. Servita a pezzi, la torta putana è ricca di ingredienti: a seconda delle località in cui viene preparata ci possono essere aggiunte o mancanza, ma vale comunque la pena di menzionare, oltre al pane vecchio, i semi di finocchio, i pinoli, le noci, le nocciole, l’uva passa, i fichi secchi e il latte. In alcuni casi, per un sapore più intenso, si ricorre anche alla melassa, al miele o ai ciccioli di maiale.
Ma nel Padovano si prepara anche un altro dolce molto particolare: la torta pazientina. Cosa sapete dirci in proposito?
Di certo un dolce molto corposo, ma non per questo pesante, di solito consumato uno o due giorni dopo che è stato preparato: bisogna far trascorrere un po’ di tempo, infatti, affinché i gusti si mescolino alla perfezione e la pasta bresciana possa essere resa più morbida dallo zabaione. La pasta bresciana è una specie di frolla che racchiude la torta pazientina. Essa si compone, in particolare, di un piano di pasta bresciana alla base, uno strato di cioccolato fuso, uno strato di zabaione, un disco di pan di spagna bagnato nel rum, uno strato di zabaione, uno strato di cioccolato fuso e un ultimo rivestimento in superficie di pasta bresciana. Pensate che sia finita qui? No, perché mancano ancora uno strato di mousse al cioccolato, uno di scaglie di cioccolato e uno di cacao amaro.
Non c’è che dire, una torta molto elaborata. E se volessimo qualcosa di più semplice?
Non si ha che l’imbarazzo della scelta. Per chi ha voglia di pasticcini a Padova ci sono i merletti santantonio, cotti al forno e rivestiti di lamelle di mandorle. Ha l’aspetto tipico di una ciambella, invece, il pan del santo, torta arricchita da granella di amaretto, gocce di cioccolato e mandorle. A proposito di mandorle e amaretti, suggeriamo di provare anche gli amarettoni di Sant’Antonio, che contengono cubetti di arancia candita. La torta per eccellenza dedicata a Sant’Antonio, però, è il dolce del santo, con un rivestimento di pasta sfoglia e una farcitura a base di marmellata di albicocche, uvetta e arancia candita. Buon appetito!