Il grande scrittore veneziano Tiziano Scarpa calcherà nuovamente il palco dei “Giardini Sospesi” (Bastione Santa Croce, via Marghera 44 a Padova) mercoledì 26 agosto alle 21.30 con la lettura recitata di “Stabat Mater”, il romanzo di ispirazione storica (edito da Einaudi nel 2008) che lo ha recentemente “incoronato” vincitore del premio
Strega. Scarpa non è nuovo a performance dal vivo e letture recitate, rispetto alle quali gli è riconosciuta una notevole predisposizione e capacità di impatto sul pubblico.
È la vicenda di Cecilia, una sedicenne abbandonata in fasce dalla madre, che vive nel XVIII secolo nel malinconico Ospedale della Pietà, celeberrimo orfanotrofio veneziano. Ogni notte la ragazza, spinta dalla solitudine, dalla mancanza di affetto così come dal bisogno di sfogo, scrive un diario-epistolario indirizzando le lunghe lettere alla madre, di cui non conosce nemmeno il nome, senza mai spedirle. Ne emerge un’infanzia di
isolamento dal resto del mondo, e di rancore per l’abbandono e per l’assenza della figura materna. Il luogo in cui lei e le altre ragazze orfane si trovano a crescere è irreale e a circondarle non è un sentimento d’amore, ma un senso di dovere e di carità cristiana.
Durante il giorno la giovane suona il violino in chiesa, celata da una grata (simbolo anche questo della “clausura” a cui è costretta) affinché i fedeli non possano vedere la musicista. La fortuna di Cecilia è proprio quella di saper suonare in modo magnifico: la sua musica, inconsapevolmente, è la sua libertà. A renderla conscia di ciò sarà un giovane sacerdote-compositore, Antonio Vivaldi (che insegnò realmente in quell’orfanotrofio), grazie al quale la ragazza riesce a guardare oltre alla clausura e alla solitudine, salvandosi anche dal baratro della follia.
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