Si chiama Maurizio Saia dimettiti la pagina facebook che ha già avuto 1400 adesioni virtuali. L’appuntamento fisico è per domani sera (giovedì 31) alle 18 davanti a palazzo Moroni. Quasi sicuramente i partecipanti in carne e ossa saranno meno di quelli che hanno messo un mi piace sulla pagina. Un conto è un click su computer o smartphone, un altro è muoversi e scendere in piazza. L’obiettivo è inequivocabile: dare un segnale di quanta sia la voglia di avere una città in cui si possa fare anche musica e cultura. Per anni si è parlato della Padova morta, della città per vecchi. Si diceva che l’amministrazione di centro sinistra era claustrofobica, che imponeva divieti e paletti. Ora Padova ha una nuova amministrazione. Se le cose miglioreranno, lo dirà il tempo. Sul caso specifico la prima mossa mediatica l’aveva fatta l’organizzazione del Radar festival che in un lungo post (clicca qui per leggerlo) aveva denunciato la completa chiusura da parte dell’amministrazione comunale che a dire di chi ha animato il festival, aveva frapposto molti paletti, tali da conincere lo staff a migrare l’anno prossimo in un alro Comune. La risposta dell’assessore alla polizia municipale Maurizio Saia non si era fatta attendere (clicca qui per leggere la risposta). In mezzo ci sono centinaia di aficionados della musica rock dal vivo che dovranno con ogni probabilità rassegnarsi a fare qualche chilometro in più la settimana prossima per vedere le performance live che il Radar festival garantiva
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Qui sotto un tweet dell’assessore Maurizio Saia rivolto agli organizzatori del Radar Festival
Gli organizzatori di radar festival (area Sherwood) sono bugiardi e ignoranti. Bugiardi perché danno versioni… http://t.co/htg22b9mcV
— AssessoreSaia (@mauriziosaia) 29 Luglio 2014