“Gli artigiani non ci stanno allo sconto diretto in fattura derivante dalle detrazioni fiscali degli incentivi dell’ecobonus e del sismabonus, perché per le nostre imprese è un costo insostenibile, per non dire capestro. L’articolo 10 deve essere rapidamente superato e la migliore soluzione a questo problema è l’abrogazione della norma.” Ad affermarlo è Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova che, assieme agli altri presidenti delle Confartigianato del Veneto, ha firmato la lettera inviata nei giorni scorsi a tutti i parlamentari veneti per un loro interessamento in Parlamento, al fine di risolvere il problema.
“La questione è presto detta – spiega Boschetto – gli incentivi per la riqualificazione degli edifici è un’ottima idea perché stimola i cittadini a effettuarli e perché crea opportunità di rilancio per l’intero settore casa da troppi anni in sofferenza. E’ invece il metodo della cessione delle detrazioni fiscali dai privati alle imprese che effettuano i lavori a mettere fuori mercato i nostri piccoli imprenditori per concorrenza da parte delle aziende più grandi. Va ribadito che la stessa Autorità garante della Concorrenza e del Mercato si è già espressa al riguardo confermando la tesi della restrizione della concorrenza e il danno per le piccole e medie imprese”.
La denuncia non è dunque di parte, ma è un vero intervento per la tutela delle aziende di minori dimensioni, che non possono sostenere il mancato guadagno di un lavoro, visto che le detrazioni oggetto della discussione possono arrivare fino all’85%. Per accogliere queste richieste le piccole aziende dovrebbero avere una disponibilità di liquidità e di capienza impositiva che non è nelle loro possibilità, malgrado risultino congrue e quindi fiscalmente regolari nel rispetto dei parametri dei vecchi Studi di settore.
“Come piccoli imprenditori siamo basiti di fronte a una simile norma – prosegue la presidente Boschetto – e ci chiediamo perché i nostri legislatori non si decidano di applicare il cosiddetto Small Business Act, quella norma europea che indica ai singoli Stati membri di valutare, prima di emanare una legge, le ricadute sulle aziende di minore dimensione. Questo già basterebbe a risolvere il problema”.
“Simile comportamento porta soltanto ad appesantire il carico burocratico per le imprese, quando tutti i Governi continuano a prometterne l’alleggerimento – continua Boschetto -. Se mai qualcuno se ne fosse dimenticato è opportuno ricordare che per il 95% il tessuto economico italiano è composto da micro e piccole imprese e che queste, sono dati pubblicati dalla CGIA di Mestre nei giorni scorsi, nel solo Nordest danno lavoro a 1milione di persone, un numero doppio rispetto a quello delle grandi aziende. Mettere in crisi o dare slancio al comparto del ‘sistema casa’, che principalmente fa riferimento alle piccole imprese: dall’edilizia al legno, dall’impiantistica all’arredo, fa ben la differenza – sottolinea Boschetto – e di questo i nostri rappresentanti in Parlamento ne devono essere consci”.
Ora resta alta l’attenzione verso l’esito della lettera spedita visto che la norma necessita di una forte rivisitazione.