Potrebbe essere indicato come un esempio del nuovo welfare non statale, quello di cui si discute in questi giorni nei maggiori quotidiani italiani. Grandi realtà dell’impresa e del non profit quali Enel Cuore, Altana SpA e Ikea fanno propria un’opera sociale, ne riconoscono l’utilità per tutti e la promuovono concretamente. È accaduto a Padova a Ca’ Edimar, il villaggio padovano che si occupa di formazione accoglienza e educazione di giovani in disagio sociale, abbandono educativo o in cerca della prima occupazione.
Nella struttura, che sta per compiere dieci anni, è attiva dal 2003 una scuola di ristorazione, a cui ben presto si è affiancata anche la scuola di panificazione. I laboratori c’erano, ampi ed adatti ad ospitare anche i ragazzi della brigata di cucina pronti a carpire ogni segreto dello chef Giorgio Rossi. Mancava però una sala da pranzo per poter fare esperienza dal vivo del servizio in tavola, l’altra metà del mestiere della ristorazione.
Si è pensato così di adattare e ristrutturare un’ala di quel moderno chiostro che è oggi Ca’ Edimar per creare un ambiente raffinato e accogliente, che potesse ospitare pranzi e cene fino a un’ottantina di coperti. È a questo punto che entra in scena la generosità, ma anche la visione lungimirante e creativa di tanti partner. In primo luogo parliamo di Enel Cuore, la Onlus di Enel, che ha valutato positivamente gli obiettivi e il metodo educativo di Ca’ Edimar e ha sostenuto il progetto di ristrutturazione attraverso un contributo di 100mila euro. Anche Marina Salamon, imprenditrice la cui sensibilità sociale è ben nota, conoscendo l’esperienza di Ca’ Edimar da vari anni, ha contribuito ai lavori attraverso Altana SpA, che ha versato 50mila euro.
Agli arredi ci ha pensato Ikea con le sue gift card, i buoni natalizi attraverso i quali ogni cliente acquistando 50 euro di buono ne destina 5 ad un’iniziativa socialmente qualificata. E così è arrivato anche l’arredo, attraverso i progettisti Ikea intervenuti in loco per studiare i mobili più adatti per un’area di ristorazione così particolare.
Intervento a più voci, quindi, con un ultimo “acuto” di un altro imprenditore ben noto della nostra terra veneta: Giovanni Rana. Il “re dei tortellini” dopo aver visitato la struttura nel 2008 ha voluto fare dono di un forno per completare la dotazione della cucina.
L’opera è stata inaugurata oggi nel villaggio di via Due Palazzi, 43 con una conferenza stampa alla presenza di Gianluca Comin, consigliere delegato Enel Cuore Onlus, Marzia Magagnin, assessore ai Servizi sociali della provincia di Padova, Mario Barrile, responsabile delle iniziative sociali Ikea per l’area padovana, Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale del Veneto, e Fabio Verlato, assessore ai Servizi sociali del comune di Padova in rappresentanza del sindaco di Padova Flavio Zanonato. Amici autorevoli per una struttura che appartiene a un’intera città e non solo (i ragazzi spesso provengono anche da altre regioni).
«Ringrazio gli amici e le aziende che ci hanno sostenuto», ha spiegato Mario Dupuis, fondatore di Ca’ Edimar, «loro sanno che noi abbiamo una caratteristica: non creiamo nuove strutture per vedere se poi qualcuno le riempirà. Prima vengono i ragazzi, con le loro urgenze a cui si cerca inizialmente di rispondere, poi le strutture». Non è l’unica peculiarità di Ca’ Edimar, un villaggio a cui il nome di “comunità” va decisamente stretto. «Una famiglia allargata», ha provato a definirla Dupuis, partendo dal fatto che in via Due Palazzi alcune famiglie dimorano stabilmente «vivendo l’accoglienza ai ragazzi come una componente normale del loro matrimonio». Originale anche il metodo formativo, estremamente personalizzato, «un vero e proprio abito cucito su misura delle esigenze degli adolescenti». I ragazzi, con questo metodo di rete, alla fine sono i veri protagonisti di Ca’ Edimar, perché imparano a diventare protagonisti della sfida educativa che la vita implica, «perché l’energia del futuro», è stato affermato nel corso della conferenza stampa «sono loro, sono questi ragazzi».
Per Gianluca Comin, consigliere delegato Enel Cuore Onlus, «oltre al contributo economico, per noi è la partnership tra Enel Cuore e Ca’ Edimar l’aspetto più qualificante di questo intervento. Partnership significa condividere il metodo con cui si accolgono e si affrontano i problemi di ragazzi che possono avere difficoltà». L’altro aspetto qualificante è «la sinergia tra imprese, volontariato e istituzioni, che costituisce un vero e proprio modello ed è la premessa per la realizzazione di progetti realmente efficaci». Un’impressione su Ca’ Edimar? «Qui avviene tutto con grande naturalezza, penso ad esempio al passaggio tra scuola, formazione e lavoro, non intesi come mondi separati, dentro un contesto famigliare molto semplice».
Molto caldo e affettuoso anche il messaggio video inviato da Marina Salomon, presidente Altana spa, impegnata in questi giorni nella presentazione delle nuove collezioni a Palazzo Pitti. «A Ca’ Edimar, che conosco da molto tempo, sanno lavorare sul serio nell’educazione dei giovani, mettendo insieme la vita dei ragazzi con i loro sogni», ha raccontato l’imprenditrice. «Le scuole nel nostro Paese spesso offrono un’istruzione formale e astratta, qui invece siamo in presenza di una scuola che avvia veramente al lavoro e alla vita, in cui si imparano dei mestieri veri».
Cà Edimar è un villaggio ricco di spazi di vita rivolti ad adolescenti, giovani e famiglie, realizzati in un contesto ambientale che riprende la convivenza che avveniva negli insediamenti rurali. È nello spirito di Cà Edimar accogliere persone e gruppi per momenti di convivenza e di convivialità, che possono diventare per ognuno una esperienza di bellezza nel gusto, nello sguardo, nell’ascolto. La nuova sala ristorante è lo spazio ideale per ospitar questi momenti.
Enel Cuore è la Onlus di Enel nata nel 2004 con lo scopo di dar vita a iniziative di solidarietà sociale in Italia e all’estero. Gli interventi che promuove l’Associazione in partnership con altre associazioni, ong, istituzioni e con il mondo del volontariato, hanno un carattere tangibile, concreto, misurabile e si inquadrano in aree specifiche quali: l’assistenza sociale e socio-sanitaria, l’accoglienza dei soggetti svantaggiati, in particolare i bambini e gli anziani; l’educazione, attraverso la costruzione di scuole e centri di formazione nei paesi in via di sviluppo. Un’attenzione speciale va alle persone disabili, a favore delle quali Enel Cuore sostiene progetti di socializzazione e di integrazione soprattutto attraverso lo sport.
Dal 2004 al 2009 Enel Cuore ha devoluto 33,5 milioni di euro e realizzato 317 progetti in Italia e all’estero. In Veneto, dal 2004 ad oggi, Enel Cuore ha devoluto circa 700 mila euro e ha sostenuto 15 progetti: 5 a favore delle persone disabili, 4 per l’accoglienza dei soggetti svantaggiati, 3 per l’assistenza sociale e socio-sanitaria, 2 per le persone anziani e 1 per l’educazione.