“Bitonci riesce nel “capolavoro” di formalizzare col suo pugno una violenta crisi di maggioranza e di Giunta.
Isolato nel palazzo e chiuso nella sua arroganza è ormai evidente che ama più se stesso che il necessario atteggiamento di confronto e ascolto: qualità tanto indispensabili quanto a lui sconosciute.
Come avevamo previsto sono arrivate al pettine le insanabili fratture sullo sperpero di denaro pubblico legato allo stadio Plebisicto e sulla sempre meno cristallina vicenda del nuovo ospedale in Padova Est. Ha scelto la strada dell’irresponsabilità e ora Padova è priva di un Governo sostenuto da una maggioranza in grado di assicurare che le scelte startegiche possano essere assunte senza ricatti, mercimoni politici, stalli e sofferenze.
Ha scelto di umiliare nella maniera più brutale una forza alleata e ora possiamo dirlo, al netto del pallottoliere che dovrà portare con se, Bitonci non rappresenta più la maggioranza dei Padovani che lo hanno eletto. Li ha traditi due volte, nei programmi e nella rappresentazione di un elettorato che lui vorrebbe solo di fedelissimi leghisti ma è ben più variegato e merita ben altra saggezza.
Questo è un Sindaco che fa parlare di se più per le imbarazzanti marce indietro e le continue defenestrazioni che non per le opere e le scelte in favore dei padovani: ad oggi si limitano ad un fagiolo. Confermiamo la pesante preoccupazione sul futuro della nostra comunità, invitiamo il Sindaco ad aprire una rifessione seria e onesta coi cittadini.
Se deve costringere una delle più importanti città del paese ad una lenta agonia dove si tira a vivacchiare e si moltiplicano i danni meglio che ne tragga subito le naturali conseguenze. Dal canto nostro continueremo con ancora più detreminazione il lavoro di ascolto dei padovani per sviluppare un’alternativa che parli dei loro problemi e non delle beghe politiche di una maggioranza in frantumi.
Dobbiamo essere tutti consapevoli che la strada imboccata oggi dal Sindaco potrebbe portare ad accelerazioni rapide e pericolose per la città.
Il fronte del centrosinistra che si oppone a questo modello fallimentare deve tenersi pronto ad ogni evenienza con unità responsabilità e impegno”.
Massimo Bettin
Antonio Bressa
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