Dopo due giorni di sciopero nelle giornate di giovedì e venerdì e la normale pausa del sabato, i quotidiani E-Polis sono ritornati in distribuzione con 18 edizione sulle 19 su cui conta attualmente il gruppo di free press fondato alcuni anni fa dall’editore sardo Grauso. Lo sciopero era stato indetto per denunciare “l’ennesimo mancato pagamento degli stipendi e la violazione dei recenti accordi assunti dall’azienda con il comitato di redazione”.
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“I giornalisti di Epolis”, si legge in un comunicato diffuso dal comitato di redazione dopo l’assemblea dei redattori per annunciare i due giorni di sciopero deliberati il 1 luglio scorso, “sono costretti ad assistere al quotidiano disfacimento di un’azienda dove non e’ piu’ garantita, ormai da tempo, la regolare pubblicazione delle 19 edizioni, ridotte nell’ultima settimana a non piu’ di nove. La situazione di incertezza e precarieta’ si aggrava di giorno in giorno: spesso negli ultimi mesi i giornalisti sono stati costretti ad utilizzare mezzi di fortuna per lavorare, al punto che nelle redazione centrale neppure le pulizie dei servizi igienici sono piu’ garantite”. “Di fronte a questo quadro che appare perlomeno della stessa gravita’ rispetto alla situazione di un anno fa, l’editore Alberto Rigotti e gli azionisti di riferimento Vincenzo Maria Greco e Vito Bonsignore, non hanno ormai da tempo dato piu’ nessun segnale sulle loro intenzioni riguardo al futuro del giornale”, prosegue il comunicato del cdr. “Ma la cosa che piu’ preoccupa e’ che all’indomani del respingimento da parte del tribunale civile di Cagliari della richiesta di omologa (ex art. 182 bis) dell’accordo con i creditori, la proprieta’ del giornale si e’ limitata ad annunciare un ricorso contro il pronunciamento del giudice, senza dar seguito a un piano in grado di fronteggiare l’emergenza che riguarda, la stampa, la distribuzione e i pagamenti dei giornalisti e di tutti i dipendenti. Ai colleghi di EPolis un grosso in bocca al lupo
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