Sembrerebbe una classica commedia all’italiana, ma rischia di essere la più atroce delle beffe.
Già, perchè ad un contribuente padovano alle prese con un’ipoteca sulla casa, sembrava essere venuto in soccorso il decreto legge 69/2013 che, per andare incontro alle difficoltà di tante famiglie alle prese con la crisi, ha posto delle condizioni restrittive per poter procedere ai pignoramenti immobiliari quando questi riguardino un’abitazione che costituisca anche l’unico immobile di proprietà. Un provvedimento suffragato da una sentenza della Corte di Cassazione (la 19270 del 2014) che ha definito che in presenza di un pignoramento già avviato, allo stesso non deve essere dato seguito.
“Sembrava un provvedimento “ad hoc” per non mettere spalle al muro tanti piccoli imprenditori in difficoltà con il fisco – dichiara Fabio Di Stasio, presidente di Upi, l’Unione Provinciale Imprese, al quale si è rivolto il contribuente per un importo iscritto a ruolo inferiore a 20 mila euro – invece, se dobbiamo dare credito alla risposta di Equitalia alla richiesta di cancellazione dell’ipoteca, direi che anche questo rappresenta un danno collaterale dell’ormai abusato “effetto annuncio” di cui è ricca la nostra realtà quotidiana”.
Ma cos’ha risposto Equitalia?
“Spiacenti – scrive nella sostanza la società partecipata dal Ministero dell’Economia – ma la richiesta di cancellazione dell’ipoteca non può essere accolta perchè il provvedimento si applica unicamente alle garanzie iscritte a decorrere dalla data di entrata in vigore della nuova legge. Siamo comunque disponibili a trovare altre soluzioni per agevolare l’eventuale pagamento del debito”.
“A parte il fatto – commenta Di Stasio – che Equitalia risponde senza fare riferimento alla richiesta specifica del contribuente, resta un “vulnus” nella sostanza: se il provvedimento di legge doveva venire incontro a chi è in difficoltà e per questo motivo rischia di vedersi sottrarre la casa di abitazione, cosa mai può significare un prima e un dopo della norma. Se aiuto deve essere dato è ininfluente che la registrazione dell’ipoteca sia avvenuta ora o allora”.
Intanto, in attesa di capire quali potrebbero essere le altre soluzioni prospettate da Equitalia, il contribuente, se anche volesse vendere l’immobile per far fronte al debito, non può farlo perchè gravato da ipoteca.
Il classico gatto che si morde la coda. E l’ancor più classico esempio di burocrazia ricca di codicilli ma poverissima di umanità.
“A questo punto – conclude Di Stasio – un intervento della politica per risolvere la questione mi sembrerebbe doveroso!”