Si è conclusa in questi giorni ad opera della guardia di finanza di Padova l’indagine per evasione fiscale e falso nei confronti di una 70enne di Vigodarzere (Padova), accusata dagli uomini delle fiamme gialle padovane di una evasione da oltre 300 mila euro, relativa alla locazione dei 14 immobili di cui è proprietaria. La donna vive in una villa di campagna con piscina sul retro ed è assegnataria di una pensione di circa mille euro al mese. Nonostante ciò ha richiesto lo scorso anno al comune di residenza un sussidio perchè non ce la faceva a tirare avanti. Secondo gli uomini al comando del colonnello Ivano Maccani invece la donna avrebbe percepito negli ultimi anni fino a cinquemila euro al mese, in nero, dagli affitti degli immobili di società.
Partendo da interventi mirati in materia di affitti in nero, positivi nell’80% dei casi controllati e che hanno già consentito di recuperare oltre 2,5 milioni di euro nonché sottoporre a sequestro 3 immobili ai sensi dell’art. 321 c.p.p., la lente d’ingrandimento dei finanzieri si è posata anche su coloro che, senza averne diritto, hanno illecitamente percepito benefici economici ed attestando il falso hanno scavalcato in graduatoria i veri poveri.
Ecco allora spuntare veri e propri fuoriclasse della bugia in carta da bollo.
In questo specifico ambito, le posizioni sospette, attualmente al vaglio, sono migliaia, tutte ottenute analizzando i dati acquisiti dai Comuni, dall’Università e dalle Associazioni di Categoria, sulla scorta di appositi protocolli d’intesa nel tempo stipulati, oltre alla consultazione e all’incrocio delle risultanze delle banche dati di cui dispone il Corpo.