“Anche sotto Matteo Renzi, il fisco continua ad essere forte con i deboli e debole con i forti”.
Il presidente dell’Upi (Unione Provinciale Imprese) e direttore di Artigianfidi Padova, Fabio Di Stasio, è deluso dalle scelte del governo in materia fiscale, ma non si può dire che sia sorpreso.
“Mi sono impegnato a leggere – continua Di Stasio – il testo del decreto delegato in materia fiscale varato dal Governo alla vigilia di Natale ed ho scoperto che uno dei punti fondamentali della delega, che il Governo doveva attuare, e cioè quello che pomposamente viene ora definito “cooperazione fisco-imprese”, è stato riservato dal Governo solo alle aziende molto strutturate, diciamo oltre i 10 miliardi di euro di fatturato. Delle piccole e medie imprese non si fa menzione perpetuando in questo modo, il consueto sistema di tartassare i piccoli (che sono gli unici che pagano) per salvare i grandi. Equitalia, in questo senso, ne è una riprova”.
“Ci attendevamo – continua il direttore di Artigianfidi Padova – un provvedimento che mettesse finalmente sullo spesso piano fisco e imprese. Ci ritroviamo invece la solita norma costruita “ad hoc” per favorire, nella migliore delle ipotesi, un canale privilegiato per i grandi e, nella peggiore, un sistema per esonerare gli stessi dai controlli con l’obiettivo di andare a “raccattare” i pochi euro dei piccoli che, ripeto, sono però anche gli unici che lo Stato riesce ad incassare visto i grandi contenziosi finiscono sempre per portare nelle casse dello Stato poco più, o poco meno, che le briciole”.
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