Federcontribuenti denuncia: in Veneto tempi biblici per diagnostica e interventi. E lancia il modello francese delle mutue

 

Un anno per una cataratta, va peggio, 18 mesi, per una mammografia di controllo. “Altro che eccellenza della sanità veneta, qui siamo allo sfascio delle liste d’attesa killer. Ormai credo che nessuno che abbia a che fare con la sanità pubblica e con le sue liste d’attesa creda al disco rotto di Luca Zaia che proclama ad ogni piè sospinto che in Veneto tutto funziona a meraviglia. Tutto funziona sì, basta avere i soldi per pagarselo”. A dirlo Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti che presenta una video inchiesta sul mal funzionamento del servizio della chirurgia oculistica padovana, che appunto risponde in tempi biblici.

Volontari di Federcontribuenti hanno filmato cosa avviene all’interno di un ambulatorio di oculistica all’ospedale Sant’Antonio di Padova.
“Tutto bene – chiarisce Marco Paccagnella – per quanto riguarda la professionalità di medici e infermieri a cui va tutta la nostra solidarietà. Il problema è organizzativo: abbiamo documentato come a fronte di una cataratta che porta alla cecità da un occhio a un paziente di 83 anni, il tempo d’attesa per l’operazione, con prenotazione a gennaio, è per la fine di novembre. Ora si va direttamente al 2019. Una cosa semplicemente indegna di un paese moderno”.

Federcontribuenti per bocca del presidente Paccagnella spiega anche i motivi di tale disfunzione.
“Gli stessi medici ci hanno spiegato che privatamente l’operazione è possibile nel giro di una settimana. Quanto costa? Quattromila euro. E l’operazione la fanno gli stessi chirurghi negli stessi ambulatori di quelli del servizio pubblico. Siamo alla follia” tuona Paccagnella.

Perchè queste lungaggini nei tempi di attesa?
“Sottolineiamo che fino allo scorso anno le operazioni di cataratta le facevano anche al policlinico universitario – chiosa Paccagnella – ma da quando il laser si è rotto, un macchinario acquistato dall’azienda ospedaliera a metà anni ’80, non è stato più ripristinato. Cioè da 4 mesi il monopolista a Padova nel lato pubblico di questo servizio è Alessandro Galan, con la sua equipe dell’ospedale Sant’Antonio. Ci domandiamo cosa diavolo stia aspettando l’azienda ospedaliera a riattivare il servizio anche al giustinianeo”.

Non va meglio dal lato della medicina diagnostica di prevenzione: dalle mammografie alle ecografie i tempi variano dai sei mesi ai 18.
Per ovviare a queste disfunzioni ormai strutturali della sanità veneta, Federcontribuenti ha messo a disposizione a partire da quest’anno, una serie di servizi gratuiti e in convenzione per i propri associati: la carta salute e Tutela Federcontribuenti 144.

Carta salute è una tessera che è un veicolo per l’accesso ad una rete convenzionate di oltre 3.100 strutture sanitarie pubbliche e private in tutta Italia. Gratuita per tutti gli associati a Federcontribuenti. “Abbiamo pensato a questa formula come una sorta di “pronto soccorso privato e gratuito” per le nostre migliaia di associati stanchi di pagare migliaia di euro l’anno di ticket per servizi scadenti – spiega Paccagnella – a questa formula si affianca poi Tutela Federcontribuenti 144, una formula di copertura totale che Federcontribuenti importa dalle migliori esperienze transalpine di mutua privata.

“Abbiamo stretto un rilevante accordo con Harmonie Mutuelle Italia, mutua autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa, diretta emanazione del più grande gruppo mutualistico francese- spiega Paccagnella – e con meno di 50 centesimi al giorno riusciamo a garantire ai nostri associati un plafond di servizi in qualsiasi struttura medica in tempi rapidissimi. La Cataratta per esempio? Con la Carta Salute, nel giro di dieci giorni e non di un anno come fa il cosiddetto servizio pubblico”.

Federcontribuenti garantisce ai suoi associati attraverso il prodotto Tutela Federcontribuenti  144 : 7000 euro in diagnostica all’anno, 600 euro anno per spese dentarie, 10mila euro per l’assistenza a neonati con problemi alla nascita, 700 euro per la diagnostica in caso di gravidanza ed una copertura dalla non autosufficienza per il cosiddetto long time care di 300 euro mese per 3 anni in caso di inabilità totale.

Partner dell’operazione la società padovana B&B insurance broker.
“Duole dirlo ma purtroppo questa è la strada che ci ha costretti a imboccare un sistema sanitario regionale elefantiaco – spiega Paccagnella – l’unica maniera per tutelarci è renderci autonomi da chi ha sempre sbandierato l’autonomia senza combinare molto. Ed imparare dai francesi, che questo sistema lo portano avanti da anni. L’unica consolazione è che questa formula di mutua concorrente è totalmente detraibile dalle tasse. Almeno questo”.