A Padova e provincia esistono circa una trentina. In Veneto almeno 200. Si chiamano Centri trasmissione dati, in realtà sono vere e proprie sale scommesse, purtroppo molto spesso lavatrici per mafia, ‘ndrangheta e camorra. E proprio nelle città del nord Italia alligna con maggiore facilità il fenomeno delle sale scommesse abusive, come dimostra una recente inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha coinvolto anche la sala scommesse di via Guido Reni dove Federcontribuenti ad aprile aveva condotto una inchiesta con telecamera nascosta (clicca qui per vedere il filmato di come si scommetteva nella sala scommesse abusiva https://www.youtube.com/watch?v=1l0_LpWU8RU )
“La Dda di Reggio Calabria ha messo sotto sequestro tutti i centri scommesse denominati “Bet passion” – spiega Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti – spiccando 41 ordinanze di custodia cautelare e sequestrando beni e conti correnti per 2 miliardi di euro. Quest’ultimo dato dà la dimensione ci come siamo di fronte ad una vera e propria multinazionale del riciclaggio di denaro sporco. Come testimoniano altre inchieste, una vera e propria mafia sportiva, in grado anche di influenzare i risultati delle gare di calcio professionistico. chiediamo alle forze dell’ordine che, come fatto dalla Guardia di finanza di Padova lo scorso anno, vengano chiusi i centri trasmissione dati e che il parlamento intervenga affinchè queste chiusure non siano temporanee, passibili di sospensioni da parte del Tar. Ma definitive: recupereremmo molto più gettito fiscale di quello che veniva garantito dall’Imu prima casa – conclude Paccagnella – infatti la nostra stima, per difetto, è che il danno per il mancato introito dalla tassazione sulle vincite e sui giochi a causa delle oltre duemila sale scommesse abusive che ci sono in Italia, sia di almeno sei miliardi di euro”.
Presenti alla conferenza stampa anche l’imprenditore e testimone di giustizia, presidente onorario di Federcontribuenti, Pino Masciari e il generale dei carabinieri in congedo Antonio Pappalardo, presidente dell’associazione “Scudo dei carabinieri”.
Ad ascoltare le istanze dei rappresentanti delle associazioni promotrici dell’incontro, il parlamentare Giovanni Endrizzi del Movimento 5 stelle.
“Un milione di famiglie sono rovinate dal gioco patologico in Italia – spiega il senatore Endrizzi -, ora sono in pericolo i nostri figli: il 51% dei minorenni ha già azzardato; un terzo nasconde le somme giocate ai genitori.
Sponsorizzando squadre di calcio e bombardando i programmi sportivi spingono i più giovani a scommettere su un jackpot anziché nello studio. Con investimenti da 200 milioni di euro la pubblicità condiziona la stampa; ha portato clienti anche alle mafie, che poi si sono mangiate anche il mercato “legale”.
Con un disegno di legge, sostenuto dalle associazioni di tutta Italia, la “lobby dei cittadini” , vogliamo abolire la pubblicità: lo ha fatto la Germania, persino il Marocco: è il passo fondamentale per tornare alla normalità”.