Come consuetudine il ponte di Ferragosto svuota i grandi centri e in città rimangono pochi per scelte e molti per dovere. I militari del Comando Provinciale di Padova, come è consuetudine, però, non hanno abbassato la guardia, anzi hanno messo in campo un consistente dispositivo di controllo del territorio e con i due presidi cittadini, la Stazione CC di Padova Principale e quella di Prato alla Valle sono rimasti ininterrottamente a disposizione del cittadino.
Al fine di garantire un week-end tranquillo in tutta la provincia sono stati impegnati, ogni giorno, circa 220 uomini su 86 mezzi che diuturnamente hanno vigilato il territorio al fine di prevenire e reprimere reati, ma anche dare soccorso ai cittadini.
Il personale delle due caserme di Padova hanno fronteggiato le richieste più disparate nei giorni del 14 e 15 Agosto.
Iniziamo dalla Stazione CC di Prato alla Valle (nella foto d’archivio il maresciallo Giancarlo Merli con il vice sindaco Ivo Rossi) dove già alle 8,00 di domenica 14 agosto si è presentato un cittadino italiano con un referto medico di tre giorni per le percosse ricevute da un suo conoscente: più che fare una denuncia desiderava essere ascoltato, poter parlare della sua difficile situazione con qualcuno che in un calda domenica gli avrebbe sicuramente dedicato del tempo. Dopo circa un’ora va via sereno a tal punto che non querela neanche il conoscente. Subito dopo arrivano 2 cittadine italiane ed una albanese ognuna con una piccola disavventura da raccontare e refertare: ad una signora del 1948 hanno rubato la borsa dal cestino della bici; ad una del 1966, mentre era in vacanza, hanno forzato la porta dell’abitazione, all’ultima, è scomparso il marsupio mentre era distesa sul prato dell’isola Memmia. Il marsupio è stato poco dopo rinvenuto dai carabinieri subito intervenuti, ma era già stato alleggerito del contante.
Ore 12,40: è scomparso un anziano ricoverato in una clinica del centro. Le immediate ricerche, dopo qualche ora permettevano di rintracciare l’anziano degente nel Pronto Soccorso di un ospedale di Verona, dove si era recato con un taxi e dove aveva chiesto ai sanitari di essere nuovamente ricoverato.
Ci avviciniamo alle ore più calde della giornata, le serrande dei negozi chiudono e un signore del 1947, avendo un calo di zuccheri si rivolge ai Carabinieri che subito lo fanno accomodare e lo rifocillano. L’uomo si allontana poco dopo ringraziando. Alle 17.10 un’altra persona scomparsa ma questa volta è un bambino di 10 anni figlio di 2 turisti spagnoli. Tutti fuori!!! La ricerca in breve da subito ottimi risultati. La giornata corre via veloce e a scandire le ore ci pensano le persone sottoposte all’obbligo di presentazione in caserma. Un esercito eterogeneo: c’è lo spacciatore, il ladruncolo, quello che guidava sotto l’effetto di alcool, e cosi via.
Il 15 agosto non è molto differente, e dopo una nottata tranquilla se non per qualche schiamazzo che ha disturbato il sonno di un padovano del centro storico, si riprende a lavorare. A un ragazzo del 1986 hanno rubato lo scooter, presenta la denuncia e va via sconsolato. Un rumeno ha perso la targa dell’auto. Alle 14,00 circa, un figlio, dopo aver avuto un litigio con il padre conclusosi con qualche schiaffo, chiede consiglio su come comportarsi. Sono arrivate le 17,00: ci si prepara per la festa in piazza dove bisogna vigilare. Mezzanotte vanno in scena i fuochi d’artificio.
Dall’altra parte della città, presso la caserma di via Rismondo le cose sono andate così:
Già a mezzanotte del 14, un tunisino viene denunciato per cessione di Hashisc; alle 08,00 del mattino la prima denuncia di furto. Alle 8,44 viene lanciato l’allarme per la scomparsa di due diciassettenni italiani da una comunità del quartiere ARCELLA: subito scatta il piano di ricerca che all’inizio dà un primo risultato positivo venendo ritrovato un cittadino nigeriano dato per disperso da diverse settimane.
All’una circa, una donna di mezza età viene in caserma per consegnare una foto del marito scomparso a febbraio, ma quando vede che i militari hanno già un effige del suo congiunto tenuta in bella vista nella bacheca di servizio, tra le cose importanti, se ne va rassicurata.
Intanto per Padova vigilano le pattuglie e proprio ad una di esse alle 21.00 circa si è rivolto un minore tunisino, che disperato e affamato non sapeva più cosa fare. E’ stato accompagnato in una comunità dove è stato accolto e nutrito.
Con l’inizio del nuovo giorno c’è chi è fortunato e vede la sua bici rubata qualche giorno prima in uso ad un extracomunitario. Chiama il 112 e subito recupera il suo mezzo di trasporto. Il resto della giornata fila via tranquillo tra un paio di denunce per furto su auto e una querela a seguito di una discussione troppo accesa, forse alimentata dalle ricche libagioni ferragostane.
Nei due giorni sono stati controllati solo su Padova circa 900 persone e 350 veicoli elevate 36 contravvenzioni al C.d.S. e ritirate 3 patenti per guida in stato di ebbrezza.