Mi veniva in mente la favola del vestito nuovo dell’imperatore quando Erminio Alajmo, presidente dell’Appe, oggi ha ricordato che Massimo Bitonci ha sottoscritto, in campagna elettorale, le 5 proposte dell’Appe. Tra queste 5 proposte c’era anche l’apertura fino alle 2 di notte di tutti i bar. Tema insieme a quello della sicurezza, su cui si è giocata una fetta importante della campagna elettorale e su cui l’attuale sindaco ha fatto promesse parecchio impegnative (clicca qui per leggere una intervista all’atto dell’insediamento)
Di concreto per il momento non è arrivato molto: i bar sono rimasti aperti fino alle 2 di notte in un paio di occasioni: durante la notte a colori e in occasione dell’ultima disgraziata gara dei mondiali brasiliani dell’Italia. Poi più nulla e in maniera garbata, quasi sommessa, i vertici dell’Appe hanno ricordato oggi all’amministrazione comunale che sarebbe ora di far vedere un po’ di quella rivoluzione tanto annunciata. Buona parte dei provvedimenti che chiede l’Appe non costano nulla. Bitonci se volesse potrebbe firmarli anche oggi pomeriggio. La differenza tra una promessa generica e un progetto è la data, spiegava Matteo Renzi in una intervista di non troppo tempo fa. Ecco, i baristi vorrebbero sapere quando potranno tenere aperto fino alle 2 di notte anche in piazza dei Signori e in Ghetto.
Altri baristi e commercianti si lamentavano pubblicamente oggi (clicca qui per leggere l’articolo) di come la situazione relativa alla sicurezza sia addirittura peggiorata, dopo che l’ordinanza anti alcool è stata tolta con un tratto di penna dal sindaco leghista che ha promesso di cambiare Padova. In meglio, si spera
Alberto Gottardo