Firmato a Treviso il protocollo aria: una regia unica a livello Veneto per combattere l’inquinamento

 

È oggi realtà il Protocollo Aria, il documento che mette assieme i capoluoghi veneti per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico, in particolare dovuto alle polveri sottili, che “rappresenta una delle principali problematiche ambientali in ambito urbano con effetti negativi comprovati sulla salute delle persone” come si legge nelle premesse dello stesso Protocollo. È stato firmato in mattinata a Treviso, presente per il Comune di Padova l’assessora all’Ambiente Chiara Gallani, dopo l’approvazione nelle relative giunte.
Si tratta nello specifico di un protocollo di intesa per il coordinamento delle attività di supporto alle azioni previste dal Piano Regionale per il Contenimento dell’Inquinamento Atmosferico da Polveri Sottili.
I lavori per arrivare alla firme del documento iniziano nel settembre 2017, su proposta del Comune di Padova, con un tavolo che vede riuniti tutti gli assessori competenti in materia per individuare soluzioni comuni: «Da qui è nata la volontà di formalizzare un coordinamento politico e tecnico su questi temi – sottolinea l’assessora Gallani – Si è partiti dai dati e dalle problematiche per un confronto sugli obiettivi da raggiungere e sulle misure da adottare. Il punto di partenza, che abbiamo messo nero su bianco, è che la pessima qualità dell’aria nel nostro territorio ha gravi conseguenze sulla salute. Se siamo d’accordo su questo, saremo d’accordo anche nell’adozione di misure importanti».

Attraverso Protocollo si coordineranno le iniziative, anche di comunicazione, e le misure che già i comuni capoluogo applicano per la limitazione della circolazione di alcune categorie di veicoli, delle combustioni all’aperto e nel riscaldamento domestico: «Lo scorso anno, dopo l’entrata in vigore dell’accordo padano, le amministrazioni si sono trovate sole ad affrontare un tema delicato e di fondamentale importanza per la salute di tutti i cittadini. – continua Gallani – Abbiamo iniziato a coordinarci per evitare di trovarci soli nella gestione di questioni molto delicate come la limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti e per dare alla Regione una piattaforma di azioni discusse e condivise. Su temi così delicati per la vita di tutti, iniziative condivise e comunicazione omogenea su tutto il territorio veneto sono fondamentali. Ai cittadini deve arrivare un messaggio chiaro e inequivocabile. L’informazione è fondamentale e non può essere delegata alle risorse dei singoli Comuni».
L’adesione al Protocollo è stata trasversale e anche i capoluoghi che hanno cambiato recentemente amministrazione lo hanno sottoscritto: «Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto, perchè l’aria riguarda tutti, indipendentemente dal colore politico. Le nuove assessore presenti al tavolo erano entusiaste».

Con il protocollo, oltre a condividere l’urgenza della tutela dell’aria, le strategie e modalità di azione, si costituisce un coordinamento permanente con esponenti tecnici che politici individuati dagli Enti al quale è ammessa la partecipazione di altri soggetti in qualità di esperti nelle materie di volta in volta trattate. Inoltre servirà a coordinare l’applicazione della normativa prevista dall’accordo di bacino e a condividere nuovi azioni,come la valorizzazione delle pratiche virtuose messe in atto quotidianamente dai cittadini.

Oggi infatti è stato anche formalizzato un bando per il concorso di idee con il quale verrà realizzato un logo, grazie al sostegno di Unioncamere, che caratterizzerà i negozi che aderiranno all’azione porte chiuse dei locali climatizzati, per premiare chi si impegna per rispettare l’ambiente e la salute pubblica. Entro fine luglio verrà pubblicato il bando e ad ottobre presenteremo il logo vincitore.

«La qualità dell’aria riguarda tutti e non può essere riferito solo a un ambito territoriale – conclude l’assessora – Il problema riguarda il complesso dell’area in cui viviamo. Come comuni capoluogo stiamo lavorando e ci stiamo impegnando a fondo, ma tutti devono fare la loro parte».