Flavio Zanonato, è stato intercettato a tarda notte dai giornalisti sotto casa al ritorno da Agordo dove si trovava per un week end di vacanza nel momento dell’annuncio della nomina a ministro dello Sviluppo Economico.
Nonostante la tarda ora ed il fatto che stamattina il treno per Roma partisse alle 5.55 non si è sottratto alle domande dei cronisti e rispondendo ad una serie di domande del giornalista del Mattino di Padova e corrispondente Rai Stefano Edel, ha tratteggiato alcuni punti della filosofia con cui si appresta a far parte del Governo presieduto da Enrico Letta (clicca qui per vedere il video dell’intervista)
“Credo che alla politica italiana gli elettori abbiano chiesto un cambiamento che consiste nel trovare quel clima necessario per poter affrontare i problemi al di fuori di uno scontro perpetuo e permanente. Mi spiace che Grillo non abbia capito questa cosa e non abbia dopo il grande successo elettorale riconvertito la sua forza politica in questo senso. Occorre un clima di pacificazione e poi bisogna pensare al fatto che la politica deve parlare un linguaggio semplice, avvicinarsi molto ai cittadini, evitare cose complicate e fumose: capire che la gente ha dei problemi e che questi problemi vanno affrontati per come sono e risolti. Questa cosa l’ho imparata da sindaco e spero di poterla applicare”.
Sul ruolo di ministro da Veneto Zanonato ha spiegato la sua declinazione di “venetismo”:
“E’ un dicastero dalle competenze molto ampie e complesse. Io cercherò di essere un rappresentante di tutto il Paese perchè è tutto il Paese che ha bisogno di vedere affrontati i problemi dello sviluppo, dell’occupazione, in particolare del lavoro ai giovani. Dall’altra parte mi ricordo di essere un padovano e un veneto e che questa terra ha bisogno di un aiuto particolare perchè può a sua volta aiutare il resto del Paese. E’ questa la chiave di volta: noi non siamo una regione che se si sviluppa si chiude in sè stessa, siamo una regione che quando si sviluppa distribuisce ricchezze trainanti il resto del Paese”.
Su cosa succederà ora a Padova? Zanonato appare tranquillo sulla reggenza di Ivo Rossi
“Al momento del giuramento al Quirinale decadrò dalla carica di sindaco ed al mio posto subentrerà con il ruolo di facente funzioni il vice sindaco Ivo Rossi. E’ la prima persona che ho sentito al telefono dopo l’annuncio della mia nomina. Ci dobbiamo sedere attorno a un tavolo e parlare delle varie cose che sono in scadenza che sono davvero tantissime. Per esempio siamo al termine della procedura per l’assegnazione dei lavori del futuro Centro congressi in Fiera, ed ancora abbiamo un po’ di risorse per un progetto volto a dare lavoro ai disoccupati a Padova, sono aspetti che seguivo io direttamente perchè Ivo Rossi seguiva già altri aspetti delicati dell’amministrazione. Su quelle che seguiva lui non gli devo dire proprio niente perchè le seguiva benissimo. Su quelle che seguivo io devo raccontargli i dettagli e vedere come affrontare una serie di questioni. Non ha bisogno di tanto aiuto Ivo, ha fatto per tanto tempo il vice sindaco e conosce tutto dell’amministrazione”.
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