Francesco Peghin attacca Sergio Giordani: “Monarca ammantato di finto buonismo”

 
Non è mai bello quando si cerca di nascondere la propria natura dietro una bontà costruita a tavolino da un portavoce: accade da cinque anni al sindaco uscente del Pd e del Movimento cinque stelle che si presenta ai padovani come un padre di famiglia, ma che in realtà si comporta come un monarca. Purtroppo, la sua ostilità verso chiunque abbia un pensiero diverso o una differente idea di città sta alimentando un brutto clima nelle nostre piazze e nelle nostre strade al punto che nel week end sia noi che i colleghi della Lega abbiamo subito aggressioni e intimidazioni. Io sono sempre favorevole al dialogo e al confronto. Credo nella dialettica costruttiva.
L’ho detto in passato, lo ribadisco anche oggi: lavoro per unire quello che il sindaco del Pd e del Movimento Cinque Stelle ha separato in cinque anni di governo.
La città non appartiene a nessuno, è un bene comune e come tale va amministrata nel rispetto di ciascuno e con un unico fondamentale obiettivo: far vivere i padovani in un luogo dove convivano bellezza, sicurezza,  prosperità, inclusione. Smettiamola poi di dire che il sindaco uscente rappresenta il vero civismo. È falso. Rappresenta una coalizione di partiti di sinistra che adesso ha cooptato anche il Movimento cinque stelle pur di vincere le elezioni. Ci hanno attaccato quanto abbiamo anticipato questo accordo dicendo che raccontavamo bugie e che l'”alleanza assembramento” non ci sarebbe stata: ora i fatti ci danno ragione. Resto l’unico candidato, davvero, civico sostenuto da una coalizione omogenea e compatta di centro destra unita nei programmi e nei progetti per il futuro di Padova.
I cittadini l’hanno capito, ne sono certo, e il 12 giugno sceglieranno il cambiamento.