Cosa ci fa un padovano come Giorgio Pavan a suonare e danzare la taranta sul palco con Lorenzo Cherubini, da trent’anni Jovanotti? Ci sta, a guardare i video e le foto sui social, perchè la musica compie questo tipo di miracoli: rende apolidi e quindi affratella le persone, che in periodi come quello che stiamo vivendo in questo Paese mi pare un miracolo mica da poco.
In realtà quello di questi giorni è il coronamento di un percorso che arriva da lontano: Giorgio Pavan da anni lavora con i Tarantolati di Tricarico per portare sui palchi d’Italia la loro travolgente ritmica. Il concerto del 10 luglio al Castello Carrarese è stato un successo, come del resto l’intera rassegna, e a novembre i tarantolati partono per una tournée che li porterà neintemeno che a Montevideo e Brasilia. E’ un progetto che ha un cuore in Lucania ed un altro a Padova (fondatori del gruppo sono Pino Molinari e Marcello Semisa, affermati medici che ormai sono padovani d’adozione) e in Veneto ha portato la cultura di un pezzo d’Italia fino a qualche anno fa misconosciuto. Bravi tarantolati, credo che anche a Padova si possa essere fieri di voi.
Alberto Gottardo