Giornalismo: premio Penna d’oca a Cristiano Cadoni, menzioni per Mauro Giacon e Roberta Polese

 

Cristiano Cadoni, 45 anni, cronista del “Mattino di Padova”, è il vincitore del premio Penna d’oca 2015 promosso dall’Associazione Stampa Padovana con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Il giornalista è stato premiato nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala Rossini del Pedrocchi a Padova. Una menzione speciale è stata assegnata al giornalista Mauro Giacon (Il Gazzettino).

La “Penna d’oca” è lo storico riconoscimento dell’Associazione Stampa Padovana, nato dopo la seconda guerra mondiale e oggi assegnato con l’obiettivo di sottolineare il ruolo e la funzione che il cronista svolge nel lavoro quotidiano a contatto con i cittadini. Il tema scelto per l’edizione 2015 era “Padova e provincia: un anno di cronaca”. Tra i servizi arrivati alla giuria, composta dal direttivo di Assostampa Padova e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti, il premio è andato al servizio sulla “guerra degli alberi” nella città di Padova, pubblicato lo scorso giugno sul “Mattino di Padova”. Cristiano Cadoni è stato premiato per aver “rappresentato con lo sguardo critico del cronista un’immagine del verde di Padova. Con un documentato lavoro di ricerca, ha evidenziato i problemi degli alti costi di manutenzione del settore ma anche i rischi per la salute dei cittadini”. Una menzione speciale è andata a Mauro Giacon (Il Gazzettino) per un articolo sui “Cacciatori delle stelle” perché “ha fatto conoscere con un linguaggio semplice rivolto anche ai non addetti ai lavori il grande impegno e gli eccezionali risultati raggiunti dall’università nel campo della ricerca spaziale, da Marte ai pianeti extrasolari”.

Alla cerimonia, che aveva il patrocinio del Comune di Padova, hanno partecipato anche il presidente del Consiglio comunale Federica Pietrogrande, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Gianluca Amadori, i componenti della giunta del Sindacato regionale dei giornalisti Antonella Benanzato e Alessandro Ragazzo. Il presidente Amadori e Alessandro Ragazzo hanno ricordato i gravi problemi del lavoro giornalistico, sospeso fra una riforma attesa da anni e un contratto giornalistico prorogato e da rinnovare, con una crescente esasperazione per ottenere un clic in più. Al pubblico, fra cui erano presenti anche 17 neogiornalisti iscritti all’albo dei pubblicisti nel 2015, ha portato la propria testimonianza la cronista Roberta Polese (Rete Veneta, Corriere del Veneto), che ha scritto con altri sette colleghi minacciati e intimiditi dal potere il libro “Io non taccio”. Roberta Polese ha raccontato di essere stata oggetto di una querela temeraria in sede penale e in sede civile, quando il giornale in cui lavorava aveva chiuso per fallimento. Da entrambe le cause è uscita vincitrice. L’Associazione Stampa Padovana le ha tributato un riconoscimento che è stato consegnato dal presidente di Stampa Veneta Insieme Giorgio Volpato e dal vicepresidente Giancarlo Murer.

Gli articoli premiati saranno presto disponibili sul sito www.assostampa-padova.it.

Nella foto, da sinistra, Mauro Giacon, Roberta Polese e Cristiano Cadoni (credit Guido Barbato)