Padovani gran dottori è uno degli slogan della città di Padova. E certamente l’aspettativa della saggezza popolare è rispettata nel caso del professore Carlo Foresta, studioso di livello internazionale nel campo della riproduzione umana. Il medico fondatore dell’omonima fondazione ha negli anni analizzato il comportamento dei più giovani considerando il loro comportamento anche in relazione alla masturbazione, di cui si può trovare un ampio campionario sul sito della fondazione e sulle domande più frequenti dei giovani sulla sfera sessuale.
Alcune informazioni su tale studio
Uno dei più recenti studi condotti dalla Fondazione Foresta Onlus di Padova, è stata su più di 5.000 giovani che frequentano le quinte superiori del Veneto, della Campania e della Puglia, nell’ambito del progetto DiGitPro.
Con ogni probabilità alcuni dei ragazzi sondati saranno stati anche su https://www.easytoy.it/ alla ricerca accessori per il piacere sessuale. Si tratta di masturbatori come fleshlight, satisfyer, un tipo di oggettistica che, se un tempo era riservata alla sfera dei sexy shop e alle coppie mature e annoiate, ora è a disposizione anche dei ventenni che la reperiscono online.
Secondo gli studi della fondazione inoltre nove giovani maschi su dieci fa uso dei siti internet con video sessualmente espliciti. Più o meno la stessa percentuale di ragazze si informa sull’oggettistica sessuale ed una su due di queste compera un vibratore prima dei 30 anni di età.
Possiamo dire quindi che i giovani hanno scoperto un nuovo modo di scoprire la sessualità proprio su internet. Da una parte vi sono sempre più informazioni su tale tematica, reperibili sul web, e anche la possibilità, nel caso di acquisti di gadget erotici, di realizzare tali acquisti in tranquillità e nel più totale anonimato. Allo stesso però, secondo il professor Carlo Foresta, l’uso di internet ha determinato anche aspetti negativi: “Diventa più difficile conoscere i coetanei, innamorarsi e sperimentare la sessualità, che si è riversata quindi nello strumento di socialità più utilizzato dai giovani: internet. Qui però i rischi derivanti dalla condivisione della propria intimità sul web aumentano, come dimostrato dall’altissima percentuale di atti di cyberbullismo. Questi strumenti telematici rappresentano però solo una parvenza di socialità, che non può compensare le dinamiche reali dei rapporti sociali. La maggior solitudine che ne è derivata ha forse aperto nei giovani ampi spazi di auto-riflessione, portando a galla una maggior incertezza nel loro orientamento sessuale. D’altro canto, se è vero che i comportamenti a rischio come fumo e alcol sono diminuiti, non va ignorato l’impatto degli ultimi sull’attività fisica e quindi sulla salute, soprattutto a lungo termine”.