Gizip, il Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova guidato da Roberto Rovoletto non si chiama più così ma “Gruppo Imprenditori delle Zone Industriali di Padova”.
La modifica è stata votata all’unanimità dei numerosi presenti all’assemblea dei soci, assieme a molti altri cambiamenti che hanno portato ad una vera e propria riforma dello Statuto dell’associazione.
“Il Gruppo non può più chiamarsi ‘della Zona Industriale di Padova’ quando è interpellato anche in zone industriali adiacenti o limitrofe come nel caso di Limena, o a stringere rapporti con omologhi gruppi fuori provincia” ha dichiarato il presidente Rovoletto. “Inoltre si trattava di uno Statuto mai aggiornato da quando, nel 1966, l’associazione venne fondata. Non lo si è mai aggiornato nonostante siano intervenuti notevoli cambiamenti non solo di carattere giuridico ma anche della struttura sociale in cui Gizip opera e di Gizip stessa.”
Queste le principali novità introdotte dal nuovo Statuto: l’allargamento della sfera di azione di Gizip a tutte le zone industriali del territorio di Padova e del Veneto; la possibilità di “divisionalizzare” l’associazione creando Sportelli presso Zone Industriali diverse dalla Zona Industriale di Padova; la possibilità di istituire Delegati destinati a gestire specifici settori di Gizip. Infine vi è l’estensione della possibilità di aderire all’associazione alle aziende di servizi e ai liberi professionisti, riconoscendo quindi a queste realtà la diretta connessione con il mondo imprenditoriale maturata in questi ultimi anni. La possibilità di adesione a Gizip era prima riservata alle sole imprese.
Ma non mancano le curiosità. Il precedente Statuto fissava la durata dell’associazione sino al 2020, data ormai troppo vicina e quindi spostata al 2060. E ancora: la vecchia Carta prevedeva che le riunioni dovessero essere convocate con raccomandata o telegramma, mezzi ora sostituiti dal fax e dall’e-mail che non esistevano quando Gizip venne fondato.
“Non è esagerato parlare di una vera e propria ‘riforma’ dell’associazione” ha concluso Rovoletto “riforma che è frutto di due anni di lavoro che ha coinvolto anche dei tecnici oltre ai soci e ai consiglieri.”