Quando gli esponenti del PD scendevano in piazza per difendere il “prefetto delle porcherie” sulla gestione dei migranti. Un po’ di autocritica quando?

 
il facebook del consigliere comunale Luigi Tarzia

Credo che sia utile per il centrosinistra padovano fare una profonda riflessione su tutto il marcio che sta emergendo circa la gestione, quantomeno disinvolta se non illegale, dell’emergenza profughi da parte dell’accoppiata Simone Borile – Patrizia Impresa. Prefetto al centro di un ciclone per una serie di frasi disinvolte diffuse alla stampa nell’ambito di una indagine che, è bene chiarirlo, non vede per il momento il prefetto imputato di alcun che. Rimane, a guardare il flash mob di solidarietà nei confronti del prefetto da parte dell’attuale consigliere comunale e presidente della commissione che si occupa anche di sicurezza Luigi Tarzia, un alone grigio intorno a tutta la vicenda. Sarebbe utile che emergessero, manifestazioni di solidarietà alla prefetto a parte, le coperture politiche di cui hanno goduto i personaggi che sono passati disinvoltamente dalla gestione dei rifiuti (con esiti contabilmente catastrofici) alla gestione di esseri umani, con risultati altrettanto orrendi. Perchè si manifestava allora? Perchè ora, a tre anni esatti di distanza, non si fa un po’ di autocritica? Credo che a queste risposte chi scriveva tre anni fa “A #Padova ci sono ancora persone che credono nel ruolo delle istituzioni. Flashmob di solidarietà al #Prefetto Patrizia Impresa” dovrebbe dare una risposta chiara ed inequivocabile. Se Massimo Bitonci ha buon gioco a intestarsi una battaglia personale contro il Prefetto, è anche grazie a chi, con poca prudenza e in maniera acritica, pur di guadagnarsi uno strappino di visibilità, scendeva in piazza Antenore.
Questa la cronaca che Nicoletta Cozza faceva all’epoca sul Gazzettino di Padova:
“Numerosissime le telefonate di sostegno e di solidarietà. Ma diversi sono stati pure i doni recapitati a Palazzo Santo Stefano, tra cui alcuni mazzi di fiori e dei libri. Il prefetto Patrizia Impresa, infatti, nelle ultime ore ha ricevuto tante attestazioni di approvazione per quanto sta facendo per accogliere i profughi. A porgergliele sono stati esponenti della società civile e anche del mondo universitario. A questo coro si è unito pure Flavio Zanonato, europarlamentare del Pd, che su facebook ha postato la sua posizione, in sintonia con il prefetto stesso e in contrasto con quanto asserisce invece l’attuale sindaco Massimo Bitonci. «Spregevole e vile – scrive Zanonato -. Difficile trovare l’aggettivo adatto a definire il comportamento di Bitonci che chiede oggi le dimissioni del Prefetto Patrizia Impresa. Il sindaco del capoluogo invece di porsi il problema di governare il fenomeno dei profughi, che inevitabilmente creano disagi ai padovani, si è messo in testa di sfruttare elettoralmente la questione, cavalcando le paure e massimizzando le difficoltà. Il Prefetto si è così trovato solo nel dare una risposta al problema e nel cercare soluzioni come richiestole dal Governo da cui dipende. Se l’Amministrazione Comunale, invece di sabotare, avesse collaborato, i disagi per i cittadini sarebbero stati enormemente minori. Brava e coraggiosa Signora Prefetto, la Padova migliore è con lei». Solidarietà anche da Christian Ferrari, segretario generale della Cgil: «Ritengo irresponsabile la richiesta di dimissioni avanzata da Bitonci nei confronti del Prefetto. Senza la collaborazione tra le Istituzioni è impossibile gestire con umanità un fenomeno epocale. A pagare le conseguenze di atteggiamenti irresponsabili saranno i cittadini».