Zorzi da Castelfranco, detto il “Giorgione” (Castelfranco Veneto 1477/78 – Venezia 1510), diventa per la prima volta protagonista di una docu-fiction dedicata alla vita misteriosa e alla straordinaria opera pittorica del grande artista rinascimentale.
Dopo l’ottimo riscontro di pubblico registrato con la precedente proiezione a Roma presso la Casa del Cinema, la docu-fiction “Giorgione da Castelfranco, sulle tracce del genio” – promossa dal Comune di Castelfranco Veneto per i 500 anni dalla morte del Giorgione, in accordo di programma con la Regione del Veneto (produzione esecutiva VeniceFilm Production) – approda a Padova.
La docu-fiction, infatti, verrà proiettata pubblicamente lunedì sera alle ore 21, nell’ambito delle iniziative legate alla mostra “Giorgione a Padova, l’enigma del carro”, presso il Cinema Multisala Pio X di Padova, alla presenza del regista Antonello Belluco, dell’assessore alla cultura Andrea Colasio, del sindaco di Castelfranco On. Luciano Dussin e altri rappresentanti della Regione del Veneto.
All’interno del film si sviluppano due percorsi intrecciati lungo un’armonica linea narrativa: accanto al racconto cinematografico e ‘romanzato’, che mette in scena vicende e personaggi dell’epoca, si snodano approfondimenti più tipicamente documentaristici, che si avvalgono del contributo di studiosi di fama internazionale, da Lionello Puppi a Enrico Maria Dal Pozzolo, da Jaynie Anderson a Peter Humfrey.
La docu-fiction propone un approccio originale e inedito alla conoscenza del grande pittore rinascimentale, soffermandosi non solo sulla sua vita misteriosa o sullo studio dei suoi capolavori – come avviene nei documentari didascalici – ma facendo rivivere i racconti, i luoghi e le situazioni rappresentate nelle sue opere.
La parola viene data proprio ai personaggi del tempo e alle immagini dei quadri che magicamente prendono vita, questa volta non soltanto grazie alla magnificenza delle pennellate del Giorgione, ma anche attraverso le interpretazioni di attori immersi nelle affascinanti atmosfere evocate dall’artista veneto.
Ciò è reso possibile da un’attenta e scrupolosa ricostruzione storica, in cui vengono riproposte ambientazioni, abiti e costumi dell’epoca.
La finalità del progetto è dunque quella di presentare il Giorgione e di raccontarlo non solo attraverso le poche informazioni storiche conosciute, ma anche mediante tutte quelle particolarità meno diffuse, ma ugualmente essenziali per poter comprendere appieno un artista così enigmatico e affascinante.
Il tutto realizzato con la tecnologia di ripresa e post-produzione in HD e pensato sia per l’emissione televisiva su canali italiani ed internazionali sia per la divulgazione didattica nelle scuole, in supporto DVD, nonché per la partecipazione a festival, rassegne, film-market, ecc.
La fiction
Nell’ottobre del 1510 Taddeo Albano, mercante veneziano e fidato collaboratore di Isabella d’Este, duchessa di Mantova, riceve da lei l’incarico di individuare ed acquistare dipinti di Giorgione per la sua collezione privata. Inizia così il viaggio di Taddeo alla ricerca delle opere dello sfuggente pittore, viaggio che lo mette in contatto con personaggi e contesti legati all’artista: da Castelfranco ad Asolo, dai committenti privati ai circoli intellettuali veneziani che frequentava, dai colleghi pittori (Tiziano, Catena) alle feste delle compagnie della Calza, Taddeo ci guida attraverso le tappe della vita di Giorgione restituendoci al contempo le atmosfere dei suoi dipinti.
Il documentario
La voce narrante fuori campo, che introduce alla situazione storica, sociale e artistico-culturale dell’epoca, viene alternata a interviste con importanti studiosi e critici di fama internazionale (come Lionello Puppi, Enrico Maria Dal Pozzolo, Peter Humfrey, Jaynie Anderson, David Rosand). Questa parte documentaristica approfondisce specifici nuclei tematici dell’opera di Giorgione: la natura e il paesaggio, i simboli e le allegorie, lo scorrere del tempo, i riferimenti religiosi e culturali. Allo stesso modo viene dato spazio ad alcune specificità del suo essere artista: il rapporto privilegiato con le committenze private, l’indipendenza del suo operare, la lontananza dalle tendenze artistiche prevalenti della sua epoca, la fama presso i contemporanei.
In sintesi, il docu-film è costituito da una parte (preponderante) di fiction – con l’allestimento di veri e propri set cinematografici, con attori e comparse in costume (per esempio, possiamo ammirare Giorgione che conversa con il giovane Tiziano in una bottega d’arte o Caterina Cornaro attorniata dagli intellettuali del tempo, tra cui Pietro Bembo) – e da una parte più prettamente documentaristica, con interviste ad esperti, riprese istituzionali, still-life.
Si è scelta questa formula della docu-fiction poiché essa consente di unire la spettacolarità della ‘finzione’ e della ‘rievocazione’, propria del grande cinema, all’interesse e all’approfondimento storico intrinseco nell’argomento. Il tutto con un ottimo riscontro di coinvolgimento degli spettatori e grande successo in termini di audience, come dimostrano le ultime tendenze del mercato audiovisivo.
Comunicazione e distribuzione
Il docu-film, proposto nel formato di un’ora circa, in versione sia italiana sia inglese sarà distribuito in adeguati circuiti televisivi nazionali ed internazionali per garantire al progetto una divulgazione televisiva nelle diverse aree geografiche.
Il formato di 52’, inoltre, ha come valore intrinseco una grande duttilità di divulgazione: sia per l’intrattenimento di un pubblico televisivo generico, di tutte le fasce di età, sia per una funzione istituzionale-didattica, con particolare riferimento agli appassionati di storia e di arte.
A tal proposito è già stata effettuata una distribuzione in versione DVD presso tutte le biblioteche del Veneto, i comitati di Veneti nel Mondo e gli Istituti Culturali Italiani all’Estero.