Ricomincia la discussione sullo stadio Euganeo. Ne ha parlato il presidente Marcello Cestaro a Padovagoal (clicca qui per vedere il video integrale della trasmissione). La notizia è ripresa dal Mattino di Padova. Certo l’Euganeo è brutto fuori e dentro, con la colpa originaria della pista di atletica. Ma siamo sicuri che abbia senso spendere soldi in un periodo come questo per una struttura dove vanno sì 10mila persone, ma due volte al mese, e per il resto del periodo è vuoto?
“In questi giorni – ha chiaro il presidente – voglio capire in un incontro con il Comune se è possibile fare qualche ritocco allo stadio. Non si può fare tutto assieme, però magari qualche piccolo intervento sarebbe opportuno e abbiamo anche delle idee”.
Tra queste sicuramente quella di edificare un centro commerciale a ridosso dello stadio e, soprattutto, a ridosso di quello che tra sei anni, se tutto va bene, sarà il più grande e nuovo ospedale del Veneto. Mica scemo il vecchio Cestaro. Quanti posti di lavoro costerà una operazione del genere? Certo ne produrrà un centinaio nel centro commerciale, per cui Cestaro di fatto ha comperato il Padova, blandito e poi tradito, politicamente si intende, da Giustina Destro. Ma quanti negozi e botteghe chiuderanno? chiedete ai commercianti del centro storico se sono contenti di avere un eventuale altro centro commerciale lungo la tangenziale. Guardate i negozi alla fine di via Roma, che chiudono uno dietro l’altro, e poi domandatevi se vale la pena sacrificare tutto questo in nome dello staDio come lo chiamano gli ultras. E’ vero, centri commerciali sono stati costruiti e sono in progettazione ai confini con Padova, basta pensare a quello dell’Interspar sul Bassanello, però in territorio di Albignasego o quello progettato al posto dell’ex seminario a Tencarola, ma praticamente a Padova. Sono degli abomini urbanistici, che creano traffico e costi alla città che non ne ha nemmeno i vantaggi di oneri di urbanizzazione. Ma continuare così perchè tanto li fanno a cento metri da Padova non è la soluzione. L’età delle pietre non è finita perchè sono finite le pietre. Evolversi vuol dire anche capire che concentrare il commercio nelle mani di pochi con grandi centri commerciali significa poi desertificare il centro storico e perdere in qualità della vita proprio nel cuore della città. E’ un prezzo che Padova è disposta a pagare per uno stadio più comodo?
“Molti dicono che l’Euganeo è il peggior stadio d’Italia. È scomodo per chi arriva, ha problemi di viabilità, ha una visibilità pessima” dice Cestaro. Ma allora chi te lo ha fatto fare, presidente, di venire in una città in cui lo stadio è così orrendo (la visibilità è la stessa del Friuli di Udine con la squadra in vetta alla serie A). “Mi piacerebbe che qualcuno che se ne intende di calcio, che sappia dirmi davvero cosa e come fare, facesse uno studio approfondito sulla questione. Noi ci abbiamo già provato, ma non mollo assolutamente”. Sarebbe bello effettivamente avere qualcuno che ne capisce di calcio. Come i Pozzo a Udine o i Gabrielli a Cittadella. E invece abbiamo Cestaro, e dobbiamo tenercelo, esattamente come lui deve tenersi l’Euganeo.
Alberto Gottardo