Bitonci in vantaggio, minimo, al primo turno, un ballottaggio senza storia con Sergio Giordani che vincerebbe 55 a 45 o giù di lì. E’ il risultato di oltre 800 interviste condotte dall’agenzia Quorum di Milano che ha condotto per conto del comitato elettorale di Sergio Giordani, candidato del Pd e del centro un sondaggio dalle due facce. Cosa succede al primo turno secondo il sondaggio? In estrema sintesi: succederebbe che Bitonci porta a casa tra il 38 e il 40 per cento. Sergio Giordani si fermerebbe poco distante tra il 35 e il 38 per cento, a parte le virgole. Per il terzo posto corsa appaiata tra Lorenzoni e Movimento 5 stelle, entrambi visti dai sondaggisti tra il 9 e l’11 per cento. In fondo alla classifica Luigi sposato, che veleggrebbe tra l’uno e il tre per cento. Residuali gli altri eventuali candidati.
Al ballottaggio succederebbe una cosa diametralmente opposta a quella avvenuta alle scorse elezioni, del giugno 2014: Giordani recupera tutti i suoi elettori a sinistra, mentre Massimo Bitonci attrarrebbe pochissimi di quelli che eventualmente al primo turno avrebbero dato fiducia a Simone Borile del M5S.
E come la pensano simone Borile e Artuto Lorenzoni? (Dal comitato elettorale di Massimo Bitonci non perviene nulla alla mail [email protected]
Scrive nel comunicato stampa Simone Borile: I sondaggi hanno valore per chi li commissiona, la gente vuole il vero cambiamento. A dirlo è Simone Borile, candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, che interviene sul risultato del sondaggio sulle elezioni padovane presentato oggi a Padova.
“Abbiamo visto come sono andati gli ultimi sondaggi, a ogni livello – ricorda Borile – la storia recente ci insegna che i sondaggisti ci azzeccano solo quando i giochi sono fatti. Potremmo stare qui ore a parlare di Brexit, Trump, Olanda e via dicendo, ma onestamente non ritengo i sondaggi granché affidabili”.
“L’ultimo sondaggio del Pd – continua Borile – riesce ad andare oltre le più rosee aspettative, ponendo testa a testa Bitonci e Giordani senza considerare gli altri avversari. Molto meglio aveva fatto il famoso sondaggio dell’ex sindaco, per il quale non varrebbe nemmeno la pena di fare la campagna elettorale. Cosa dovrei dire io, che vengo fermato da una marea di gente che mi chiede di mandare a casa la vecchia politica della casta, dei sondaggi e dei partiti? A questo punto credo di poter dire che il valore di queste consultazioni è alto per chi le acquista e nulla più, e vale molto più il volere dei cittadini”.
“Noi del Movimento 5 Stelle non spendiamo soldi per i grandi cartelloni stradali, figuriamoci se ne spendiamo per sondaggi farlocchi – continua il candidato del M5S – credo inoltre che i giochi siano ancora aperti, a due mesi dal voto la situazione è troppo fluida per volerla fotografare con un sondaggio a favore di questo o quel candidato. Ne riparliamo a giugno, a urne chiuse. Allora sì che ci saranno delle sorprese”.
Dello stesso tenore la dichiarazione di Arturo Lorenzoni: «I sondaggi spesso sono poco indicativi delle reali intenzioni di voto degli elettori – il commento di Arturo Lorenzoni sul sondaggio che vede Giordani vincitore al secondo turno su Bitonci – La strada verso l’appuntamento elettorale è ancora lunga e queste operazioni ora sono poco indicative se non fuorvianti. Quello che conta in questo momento è il tasso di crescita, e noi stiamo crescendo. Siamo una realtà nuova, ci stiamo facendo conoscere. Ci muoviamo tutti i giorni in mezzo alla gente e qui vediamo che siamo in forte e costante crescita di consensi. Quello che ci sentiamo di suggerire a Giordani e al Partito Democratico è che sarebbe un pericoloso errore sottostimare Bitonci. Alla fine saranno le urne a decidere e gli elettori non si faranno influenzare dai sondaggi».