Vicinanza, attenzione, ascolto, presenza, speranza Sono questi gli ingredienti che hanno contraddistinto la visita – oggi, martedì della Settimana Santa – dei vescovi di Treviso, mons. Gianfranco Agostino Gardin e di Padova, mons. Claudio Cipolla, alla Fonderia Anselmi di Camposampiero (Pd), tra i lavoratori da dicembre senza stipendio e in attesa dell’esito di un’asta (il prossimo 18 aprile) che determinerà le sorti della struttura e dei lavoratori.
Quella dei due vescovi è stata una visita “speciale” e particolarmente sentita e gradita dai lavoratori, che proprio oggi hanno avuto notizia dell’avvio della Cassa integrazione che darà un po’ di respiro alle 120 famiglie coinvolte.
I lavoratori della Fonderia Anselmi, territorialmente in Diocesi di Treviso, provengono in gran parte dal Camposampierese (suddiviso tra le Diocesi di Padova e di Treviso) e da comuni delle province di Treviso e Venezia. In questi mesi non hanno voluto lasciare spazio alla disperazione, ma hanno alzato la testa in nome di quella dignità che contraddistingue il diritto al lavoro. Pur nella difficoltà hanno messo la Fonderia al centro, vivendola come casa loro e hanno trovato la solidarietà del territorio, delle amministrazioni comunali, delle comunità cristiane. E questo hanno voluto raccontare e condividere con i vescovi del territorio, che sono stati accolti con applausi e strette di mano dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali. Presenti anche alcuni parroci delle comunità del territorio che appartengono alla Diocesi di Padova e di Treviso e i sindaci di Camposampiero, Katia Maccarrone e di Loreggia, Fabio Bui.
Ringraziamento forte e sincero è arrivato dai sindaci del territorio e dai rappresentanti dei lavoratori per questa presenza: «Questo per noi è un grande onore – ha sottolineato il primo cittadino di Camposampiero Katia Maccarrone – perché qui si incrociano tante vicende gravi e importanti che coinvolgono 120 dipendenti e il loro futuro. La vicenda dei lavoratori della Fonderia Anselmi è un punto di riferimento per tutto il territorio, dove ci sono situazioni di crisi aziendali e di mancanza di lavoro. La nostra sfida è di non lasciare solo chi difende il posto di lavoro e di credere nel nostro tessuto economico».
«Siamo qui – ha dichiarato Fabio Bui – per non girare la testa rispetto al problema. E parlando dei lavoratori della Anselmi vogliamo parlare anche di tutte quelle aziende che hanno problemi. La dignità con cui si sono posti i lavoratori è stata un esempio per tutti».
«Oggi ho fatto due stazioni della Via Crucis e per me questa è una preparazione alla Pasqua» ha esordito il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin che prima della Fonderia Anselmi aveva incontrato i lavoratori della Ilnor di Scorzé, altra azienda in difficoltà. «Noi non possiamo fare molto, ma vogliamo avere questo senso di vicinanza e di partecipazione. Vogliamo esservi accanto. Tentiamo di essere cristiani dentro la nostra storia e la nostra storia sono anche queste situazioni. In gioco c’è la dignità della persona. E cosa deve starci più a cuore di questo?». In questo tempo di Pasqua ricorre la parola speranza, ha ricordato Gardin, augurando “comunque” Buona Pasqua a questi lavoratori di cui ha ammirato la dignità, la compostezza, la serietà delle motivazioni: «Ma speranza è una parola impegnativa, difficile. Sentiteci accanto a voi. Quello che voi patite non ci lascia indifferenti».
«È la prima volta che con il vescovo Gardin ci si trova al di fuori di tavoli di lavoro o celebrazioni – ha sottolineato il vescovo di Padova, Claudio Cipolla – E questa prima volta in cui ci impegniamo insieme è bello che avvenga non in una Chiesa ma qui, tra voi, alla Anselmi, perché dobbiamo saldare la vita con quello che noi crediamo, che diventa vero quando diventa vita. Qui ci siete voi con il vostro lavoro, le vostre famiglie, le vostre speranze. Vogliamo dirvi che ci sentiamo con voi; con voi ci siamo anche noi. Ci teniamo a quello che state cercando di realizzare e vogliamo essere solidali con le vostre speranze. Augurarvi Buona Pasqua vuol dire anche vedere dentro queste situazioni i valori più profondi che ci caratterizzano come cristiani, come la solidarietà. E siamo qui per incoraggiarvi».
«La vostra visita per noi significa molto, è un forte segnale. Carità, solidarietà e volontà possono fare tanto» è stato il ringraziamento dei lavoratori ai vescovi, che hanno poi visitato la Fonderia, tra la commozione di chi raccontava come si svolgeva il lavoro prima che tutto si fermasse. Insieme hanno pregato e ricordato anche due operai che una decina d’anni fa sul lavoro hanno perso la vita.