Il comitato per il Sì trasversale e pluralista: da Paolo Giaretta a Vittorio Casarin tutti uniti per il cambiamento possibile

 

Un comitato trasversale (insieme ci sono esponenti del Pd ma anche volti noti di Forza Italia come l’ex presidente della Provincia Vittorio Casarin) di amministratori del presente e recente passato di Padova, si è presentato oggi alla cittadinanza padovana per affermare le ragioni del Sì, in vista del prossimo referendum del 4 dicembre. A presiedere il gruppo di amministratori l’ex sindaco di Padova e senatore del Pd Paolo Giaretta. Qui di seguito il documento diffuso dal comitato padovano.
Siamo Sindaci eletti direttamente dai cittadini delle nostre comunità, di diverso orientamento politico, eletti con coalizioni che fanno riferimento a partiti nazionali, di maggioranza o di opposizione, o in liste civiche locali.

Insieme vogliamo rivolgere a tutti i cittadini un appello a votare Sì al prossimo referendum del 4 dicembre. Lo facciamo sulla base della nostra esperienza di amministratori, chiamati a confrontarsi ogni giorno con le domande dei cittadini e ad organizzare soluzioni, a ricercare forme più efficienti di funzionamento delle istituzioni.

Diciamo sulla base della nostra esperienza che c’è bisogno di aggiornare regole, strutture, modelli istituzionali in una società che è profondamente cambiata da quando 70 anni fa i Costituenti pensarono la nostra carta Costituzionale. Condividiamo il fatto che si siano lasciati intatti i principi fondamentali, vero patto con i cittadini, e che il Parlamento abbia voluto intervenire solo su quelle parti che hanno mostrato l’usura del tempo.

Condividiamo il superamento del bicameralismo paritario. Camera e Senato che fanno esattamente le stesse cose, rendendo inutilmente lungo il processo legislativo. Abbiamo bisogno di risposte legislative nei tempi necessari, senza eccessi di decreti legge che scavalcano il Parlamento e creano incertezze con ripetute modifiche.

Condividiamo la proposta di un Senato dei Comuni e delle Regioni: le autonomie locali, più vicine ai cittadini, faranno sentire la loro voce nella formazione delle leggi, introducendo più concretezza.

Condividiamo una nuova distribuzione dei poteri tra Stato e Regioni: più chiara, con meno conflitti. Attribuendo alle Regioni nuove opportunità: con la scomparsa delle vecchie Province le Regioni potranno organizzare in modo più efficiente i servizi sul territorio, valorizzando meglio le autonomie locali. Se vorranno e se avranno i bilanci sostenibili potranno chiedere allo Stato nuove competenze in materie importanti per i cittadini come politiche del lavoro e sociali, cultura, formazione e istruzione, ricerca scientifica, territorio.

Condividiamo l’idea di ampliare gli spazi di partecipazione per i cittadini: referendum con un quorum più basso, proposte di legge popolari con obbligo di esame da parte del Parlamento.

Condividiamo l’esigenza di una vita istituzionale più sobria, attenta a non sprecare risorse ed a contenere le retribuzioni dei politici dignitose ma non superflue. Viviamo nella nostra esperienza che la maggiore soddisfazione deriva dal riconoscimento del cittadino e non da quello economico.

Come Sindaci siamo abituati ad assumere responsabilità in prima persona. Siamo a contatto con la società, ne leggiamo il profondo cambiamento, sappiamo che bisogna recuperare fiducia nelle istituzioni. Sappiamo che l’immobilismo non è mai una soluzione: al cambiamento della società deve corrispondere un cambiamento del modo di operare delle istituzioni, a servizio del cittadino: più efficienti, più semplici, più rapide nelle risposte.

Dopo 35 anni di infruttuose discussioni si arriva finalmente ad una proposta concreta. Nessuna riforma è perfetta. Ed ogni riforma è un compromesso tra posizioni differenti. Ma il Sì ci fa fare passi avanti verso una semplificazione dei processi legislativi, una riduzione del numero dei parlamentari e dei costi delle istituzioni. Il No impedirebbe ogni cambiamento. Non è in discussione il Governo su cui ci possono essere giudizi diversi, ma l’interesse del paese ad avere istituzioni migliori.

 

Per questi motivi voteremo Sì il 4 dicembre.

 

Alessandro Bisato, Sindaco di Noventa Padovana, Fabio Bui, Sindaco di Loreggia e VicePresidente della Provincia, Sabrina Doni, Sindaco di Rubano, Davide Gianella, Sindaco di Piove di Sacco, Katia Maccarrone, Sindaco di Camposampiero, Massimo Momolo, Sindaco di Battaglia, Enrico Rinuncini, Sindaco di Ponte San Nicolò, Mariano Salmaso, Sindaco di Sant’Angelo di Piove, Walter Stefan, Sindaco di Saonara, Alberto Sturaro, Sindaco di Arre, Nunzio Tacchetto, Sindaco di Vigonza

 

Si associano i componenti del Comitato Sì, per cambiare

Già sindaci

Vittorio Casarin a Santa Giustina in Colle e Presidente della Provincia, Livio Baracco a Saonara, Leonildo Bettio a Rubano, Romano Boischio a Sant’Angelo di Piove, Casotto Franco a Arre, Lino Conte a Piove di Sacco, Roberto Daniele a Saonara, Paolo Giaretta a Padova, Ottorino Gottardo a Rubano, Leopoldo Marcolongo a San Giorgio in Bosco, Mariano Schiavon a Ponte San Nicolò, Alessandro Maritan a Bovolenta, Federico Ossari a Pontelongo, Giancarlo Piva ad Este, Dino Scantamburlo a Camposampiero, Severino Vettorato a Casalserugo.

 

Professionisti, Amministratori, mondo del volontariato

Antonio Bodon, Giuseppe Calore, Giovanni Cavinato, Ugo Lessio, Mario Liccardo, Manuele Molinari, Guido Parmeggiani, Luciano Penasa, Giampaolo Pinton, Alessandra Polato, Gianna Veronese.