Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà una stagione favolosa per l’orto botanico di Padova che nella sua nuova ala si chiama giardino delle biodiversità: promosso con una comunicazione e una progettazione dell’evento d’apertura di tutto rispetto, degna di quello che è: un punto di riferimento della scienza e dell’architettura a livello nazionale. Un’opera importante, nata dal punto di vista progettuale quindici anni fa, se la memoria non mi inganna, quando rettore era Giovanni Marchesini. L’università ebbe il coraggio in quegli anni di comprarsi l’Antonianum dai Gesuiti. Negli stessi anni partì l’idea di un’altra innovazione, quella della Scuola Galileiana, dove far crescere i virgulti migliori sul modello della scuola normale di Parigi. La scuola Galileiana sta crescendo e così il giardino delle biodiversità. Due eccellenze di cui l’univeersità ha saputo dotarsi per sfidare da pari le migliori università del mondo. Sono due esempi di una Padova che ha coraggio, che sa investire, e che sa fare squadra con i suoi politici. Sono due eccellenze che spiegano anche come le grandi operazioni di rilancio abbiano bisogno di tempi lunghi e della tenacia di un gruppo di persone che ci credano. Uno dei “padri” di questo sogno scientifico diventato realtà infatti è il senatore Paolo Giaretta, che ha saputo inserire nelle varie leggi finanziarie stralci di finanziamento straordinario all’opera. Quella che si inaugura oggi è insomma l’opera frutto di varie anime della città. Probabilmente un monito anche per chi ha responsabilità di governo anche adesso: si possono raggiungere importanti traguardi se si rema tutti dalla stessa parte, verso un obiettivo alto, l’unico possibile: l’eccellenza di Padova. A vedere il giardino delle Biodiversità c’è da rimanere a bocca aperta. Dalla profumata vaniglia al grande baobab: ci sono le piante ma anche i colori, gli odori e i sapori dei 5 continenti racchiusi nel centro storico di Padova. Domani con l’inaugurazione del nuovo Giardino della biodiversità l’Orto botanico della città, il più antico al mondo e Patrimonio Unesco, vive la maggiore trasformazione dei suoi 450 anni di storia. Più di 1.300 specie rare sono accolte nelle 5 grandi nuove serre realizzate ad alta tecnologia aggiungendosi alle 6.000 già presenti. Da oggi è aperto al pubblico. Info su orari e visite guidate a questo link
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