Il lusso è la nuova frontiera dell’ecommerce

 

Il mercato dell’ecommerce cresce a gran ritmo anche in Italia, superando quota 23 miliardi di fatturato globale (considerando solo le transazioni tra imprese e clienti privati) e conquistando all’incirca una famiglia su tre del Belpaese. E se il risparmio resta ancora una delle prime leve per cliccare (e preferire il Web a un negozio fisico), a breve potrebbero esserci importanti novità, perché si muovono anche i big del lusso.

Non solo risparmio. Fino a qualche anno fa, si pensava che l’ecommerce potesse essere semplicemente (e semplicisticamente) una scelta comoda per gli utenti che erano interessati più all’aspetto economico che alla qualità. In realtà, anche allora vedendo le offerte dei grandi portali si notavano i primi “esperimenti” dei brand dei vari settori merceologici, ma era soprattutto la modalità del “couponing” a farla da padrona.

 

L’esempio di Groupon. Un sistema in cui Groupon ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel nostro Paese, insegnando le “regole base” dell’oculatezza per comprare online; il sito ancora oggi è molto forte, ampliando costantemente la propria presenza sul Web e il proprio catalogo, non più composto “solo” da pacchetti di riduzioni su ristoranti e alberghi ma anche di prodotti che fanno parte di un vero e proprio negozio virtuale. Uno shop in cui si possono applicare le soluzioni orientate al risparmio sviluppate in questi anni, come i codici sconto della piattaforma Piucodicisconto, che abbassano ancora di più il prezzo finale degli acquisti.

 

Arriva il lusso. Lo scenario dell’ecommerce però potrebbe subire presto dei nuovi scossoni, soprattutto nel segmento del lusso, che ancora mostra potenzialità inesplorate: la mossa decisiva sembra arrivare da Lvmh, leader mondiale del lusso da 38 miliardi di euro di ricavi, e dal suo fondatore Bernard Arnault, che sembra puntare proprio sul canale di vendita online per portare a un “nuovo” livello marchi dell’alta moda come Dior, Fendi o Louis Vuitton, ma anche gli champagne Veuve Clicquot, i cosmetici di Sephora e i gioielli di Bulgari, tutti rientranti sotto la stessa proprietà.

 

La mossa di Lvmh. Agli inizi dello scorso mese di giugno è stata ufficialmente lanciata 24sevres.com, la prima piattaforma multimarchio della società francese, che è partita con la sperimentazione legata a moda, accessori e cosmesi declinati per ora soltanto al femminile: dopo le prime settimane di presenza sul mercato, le reazioni sono molto positive e sembra già raggiunto l’obiettivo di offrire alle utenti un’esperienza online senza precedenti, con un livello di bellezza che non esisteva.

 

Tecnologia ed esclusività. A guidare questa (non piccola) rivoluzione è Ian Rogers, che nel settembre del 2015 ha accettato l’incarico di Chief digital officer di Lvmh, e che in una recente intervista al Corriere della Sera ha spiegato sia le sue motivazioni che le tendenze della società, dicendo innanzitutto che “Lvmh è un gruppo che ha molta creatività e uno spirito imprenditoriale con molte maison indipendenti”, tenendo però a sottolineare che “la tecnologia ama la massa, la scala… Che è il contrario del lusso“.

 

Anche le grandi firme vanno online. Per questo motivo, una delle sfide del gruppo era creare “qualcosa che desse alle maison i vantaggi della scala, per esempio i dati”, per capire, assecondare e anticipare le richieste e le esigenze dei consumatori, e allo stesso tempo pensare ai singoli marchi per offrire soluzioni specifiche e nello spirito delle varie anime. In definitiva, la strada è chiara: Lvmh sta “aprendo porte digitali in tutto il mondo e nei prossimi cinque anni la crescita verrà solo dall’ecommerce. Anche se a mio parere il luxury shopping online non esiste ancora, lo inventeremo noi”. Parola di Ian Rogers.