Il nuovo corso del questore Montemagno: in due mesi 100 clandestini in meno a Padova

 

In due mesi ha tolto dalle strade di Padova 100 clandestini. E sì che a vederlo con quell’aria un po’ dimessa, non aveva fatto una grande impressione ai giornalisti a cui si era presentato. Ed invece il nuovo corso del questore Montemagno sta piacendo a Padova ed ai padovani, che questo chiedono al capo della polizia: controlli serrati e fiato sul collo ai clandestini che spacciano droga. E questo il questore di Padova ha fatto. I risultati si vedono in stazione e all’Arcella: risse azzerate e una città in cui si può passeggiare più tranquillamente. Credo che vada riconosciuto al questore un impegno notevole: ha saputo trovare i posti ai Cie di Gorizia e Bologna, mentre la classe politica regionale, al governo di questa regione da 20 anni, con il ministro dell’interno fino all’altro giorno dello stesso colore politico del presidente della Giunta regionale non ha saputo costruirne uno in Veneto di centro per l’identificazione e l’espulsione. Ed allora grazie al questore Montemagno ed anche ai suoi uomini che lavorano all’ufficio immigrazione a ciclo continuo ed a quelli che si sorbiscono centinaia di chilometri ogni volta per portare i tunisini nel Cie più vicino. Certo i problemi non finiscono, lo insegna anche la vicenda delle due ragazzine vicentine incappate nello spacciatore sbagliato (ammesso che ne esista uno giusto) ai giardini dell’Arena. Ma lì più che il problema dello spaccio della droga, emerge netta l’altra faccia della medaglia: gli spacciatori ci sono perchè la droga qualcuno la compera. E lì devono intervenire per prime le famiglie, la polizia e i carabinieri su quello che fanno i ragazzini per procurarsi la droga non possono farci proprio niente.