Il prezzo salato della paternita’ (presunta)

 

C’è una inflazione che è peggiore di quella della benzina. E’ quella sulla salute. Questa mattina con mia moglie sono andato alla Data Medica di via Zanchi. Controllo del colesterolo per me e test di gravidanza per lei. Spero sia incinta, almeno uno dei due ingrasserà per qualcosa. Ma non è questo il punto: il fatto è che mercoledì quando andrò a prendere gli esiti oltre a dire definitivamente addio alla carne ed alla pasta, e forse magari scoprendo che diventerò finalmente papà, lascerò giù in tutto 43 euro e 45 centesimi. E francamente la trovo una ingiustizia. Le mie analisi costano 15 euro e 65 centesimi in convenzione, più 5 euro di quota fissa di tassa regionale sugli esami clinici (avendo un reddito familiare inferiore ai 29mila euro annui). Mia moglie non aveva la ricetta medica per il test di gravidanza e quindi alla Data Medica andranno 22 euro e 80 centesimi. Mia sorella dodici anni fa spese seimila lire per il test di gravidanza che le annunciò l’arrivo imminente della mia amatissima nipotina Elena. Fatti due conti in dodici anni scoprire che presto passerai le notti in bianco tra biberon e pannolini costa l’800% in più. Credo che qualcuno dovrebbe iniziare a vergognarsi in questo paese, in cui quelli che facevano il family day in piazza poi in privato facevano le gare di burlesque con le minorenni, e chi vuole mettere al mondo una nuova vita viene trattato come se si stesse per comperare un bene di lusso.

Alberto Gottardo