Gli Atenei italiani sono stati messi in ginocchio dai tagli decisi dal Governo al loro finanziamento; molti si ritroveranno a dover presentare un bilancio di previsione per il 2010 con un deficit consistente, o dovranno aumentare in modo considerevole le tasse pagate dagli studenti.
L’Università di Padova, in controtendenza rispetto a quasi tutte le altre, nonostante debba prevedere un taglio sulle entrate da FFO per 15 milioni di euro, riuscirà invece anche quest’anno a presentare un bilancio di previsione per il 2010 in pareggio, ed anzi a continuare nella politica di investimento per la ricerca, per il diritto allo studio ed i servizi agli studenti ma anche per l’assunzione dei giovani che in Ateneo si sono formati alla ricerca e che sono il nostro patrimonio di maggior valore, con in più la positiva novità di un più consistente e robusto finanziamento, considerato strategico, per le attività internazionali dell’Ateneo.
Questo risultato è reso possibile dalla gestione oculata e responsabile dei pur scarsi fondi ministeriali da sempre messa in atto dal nostro Ateneo, e particolarmente in questi ultimi difficili anni in cui si è accentuato il sottofinanziamento delle Università pubbliche, Padova in testa.
Nel bilancio di previsione oggi presentato si è comunque dovuto procedere a ulteriori risparmi soprattutto sulle spese generali, con la scelta dolorosa ma inevitabile di una contrazione anche dei meno urgenti tra gli interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio edilizio, a fronte del perdurare da cinque anni a questa parte dell’azzeramento dei fondi ministeriali per l’edilizia universitaria.
L’Ateneo patavino riafferma la propria volontà di continuare anche per quest’anno, e pur in una situazione obiettivamente difficilissima di tagli senza precedenti, nella politica adottata negli ultimi anni che non ha “scaricato” sulle famiglie i tagli dei finanziamenti ministeriali aumentando le tasse studentesche.
Ma così non si può andare avanti. Il Governo sappia che gli Atenei più responsabili, come quello di Padova, non sono disponibili a sopportare ulteriormente decisioni miopi e poco responsabili che mettono sempre più il Paese al di fuori della serrata competizione internazionale a livello di ricerca e di formazione superiore.
Ben vengano proposte di riforma che discuteremo con serenità e senza pregiudizi, ma non si getti fumo negli occhi dell’opinione pubblica nascondendo la gravità della situazione in cui si trovano anche le più”virtuose” delle Università dal punto di vista finanziario a causa di una politica governativa che uccide il futuro dei giovani e pregiudica la stessa permanenza del Paese nel novero di quelli socialmente ed economicamente avanzati.
Il Rettore Giuseppe Zaccaria