«Il mio pensiero va anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà […] A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà».
Con queste parole papa Francesco – nella lettera a mons. Rino Fisichella con cui esplicita il senso profondo e le modalità per vivere il Giubileo straordinario della Misericordia – sottolinea, in questo “tempo santo” un’attenzione particolare alle persone detenute che, anche nel chiuso delle loro carceri possono vivere e sperimentare il passaggio della “porta santa” e la misericordia senza confini di Dio.
A Padova, come in altre realtà italiane, il vescovo Claudio Cipolla ha desiderato elevare la cappella del carcere Due Palazzi a chiesa giubilare non solo per i detenuti ma anche per quanti durante l’anno visiteranno il carcere (la visita ai carcerati, tra l’altro è anche una delle opere di misericordia corporale sollecitate da papa Francesco in questo anno straordinario) e potranno ricevere l’indulgenza in questo particolare e significativo contesto.
«La misericordia è un’ispirazione per il nostro pensiero e anche per le nostre azioni» aveva detto mons. Cipolla annunciando la sua scelta, e per questo «Tra le chiese giubilari ci sarà anche quella del carcere perché in carcere c’è il massimo della consapevolezza del proprio errore e lì Dio annuncia la sua misericordia e sarà molto importante che i carcerati, e chiunque vive nello spirito del Vangelo, sappiano riconoscere questo gesto. Dio cerca proprio là dove, anche dal punto di vista giuridico è riconosciuto e condannato, giustamente, l’errore. Non si pone limite alla misericordia di Dio».
L’apertura della porta della Misericordia della cappella del Carcere Due Palazzi di Padova si terrà nella mattina di domenica 27 dicembre 2015 ed è resa possibile grazie alla collaborazione tra Dipartimento di Amministrazione penitenziaria, parrocchia del Carcere, Officina Giotto; vi parteciperanno i detenuti, la parrocchia del carcere Due palazzi e altri due gruppi parrocchiali – provenienti da Chiesanuova e Villa di Teolo – che già avevano programmato la presenza in carcere per la celebrazione domenicale (ogni quarta domenica infatti due gruppi parrocchiali possono entrare a celebrare la messa in carcere).
Dopo l’annuncio del vescovo Claudio molte altre parrocchie si sono prenotate per poter vivere il Giubileo insieme ai detenuti e nella cappella del carcere e – confida il cappellano del carcere don Marco Pozza «ce ne sono una cinquantina in lista d’attesa, oltre quelle che già avevano fissato la loro visita, segno che questo “segno” di misericordia sta davvero muovendo i cuori».
La Porta della Misericordia della cappella del Carcere per l’occasione sarà rivestita da una riproduzione a colori della Porta Santa di San Pietro, realizzata dal fotografo Giorgio Deganello sulla base dell’immagine fornita dalla Fabbrica di San Pietro. In questo modo, per tutto il tempo del Giubileo, quanti varcheranno la porta della Misericordia del carcere Due Palazzi idealmente varcheranno la porta di San Pietro.
Salvo imprevisti dell’ultimo momento la celebrazione con l’apertura della Porta della Misericordia verrà trasmessa a partire dalle ore 9.45 in diretta streaming sui siti: www.diocesipadova.it, www.difesapopolo.it, www.bluradioveneto.it e trasmessa radiofonicamente sulle frequenze di BluRadioVeneto 88.7, 94.60 e per l’Altopiano di Asiago 91.9.