“E’ un uomo che ha servito la chiesa fino in fondo e che ci ha insegnato che non si occupano i posti ma si serve la Chiesa. Gli vogliamo tutti molto bene”. A dirlo il patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia rispondendo alla domanda dei cronisti circa gli ultimi giorni del papato di Benedetto XVI, a margine della inaugurazione dell’anno accademico della Facoltà teologica del Triveneto, tenutasi oggi al seminario maggiore di Padova.
Sui temi di attualità politica ha risposto alle domande dei cronisti il vescovo di Padova monsignor Antonio Mattiazzo. “C’è in Veneto una preoccupazione che è basata su una grande incertezza e difficoltà di assicurare un Governo stabile – ha spiegato Mattiazzo – ma ci sono molte altre riflessioni da fare: l’elettorato su una democrazia basata sul consenso cosa vota? Se da un lato ci vogliono dei governanti saggi e preoccupati del bene comune, dall’altra mi pongo il problema degli elettori”. Sull’aumento dell’astensionismo il vescovo di Padova spiega che “mi sembra che in Veneto l’elettorato abbia tenuto, mentre c’è stato un calo nel resto d’Italia. La Chiesa ha sempre detto che c’è un dovere di partecipazione. In Veneto c’è un’attesa e c’è uno scontento di fondo che si percepisce tra la gente, e i cittadini non vedono un approdo. Così si arriva a risultati elettorali come quello di oggi. Io percepisco tre cose: lo smarrimento, unoscontento e una attesa. Bisognerà vedere come si riuscirà a dare una risposta allo scontento ed all’attesa. Questo lo registro dagli incontri che ho tutti i giorni con le persone e con le comunità. Certamente è una fase molto delicata e difficile: io prego la Provvidenza che emergere degli uomini capaci di rispondere a questa attesa profonda. Come Chiesa siamo molto impegnati ad ascoltare la gente ed a cercare di illuminarla perchè c’è tanto smarrimento. Questo dovrebbe essere anche il ruolo della famiglia, dei mass media, della scuola e della societò. L’interrogativo è cosa proponiamo oggi”.