Ci sono degli eventi che ti fanno sembrare che Padova non sia una città così piccola e provinciale come qualcuno spesso la racconta, nè chiusa e senza idee come qualcunaltro la vorrebbe. Uno di questi eventi è stata senz’altro la sfilata del Vintage festival all’inceneritore di viale della Navigazione interna. Sì proprio all’inceneritore, quello delle scoasse e del fumo, quello raccontato sui giornali come se fosse una specie di fucina di Efesto che sputa vapore ed esplosioni. Ed invece può essere a ben guardare un luogo bello, con quella canna fumaria asimmetrica, rivestita da una specie di pila di cubi bianchi ed arancioni.
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E sotto c’erano questa sera un gruppo di giovani creativi, quelli che si sono inventati il Vintage festival, eventi di maggiore successo del San Gaetano Altinate dell’anno scorso che anche quest’anno ritorneranno nel luogo della cultura contemporanea in centro storico per raccontare quanto fossero provocatori e visionari gli anni ’70 con i pantaloni a zampa bicolori, gli occhiali fluo e le capigliature improbabili.
All’anteprima c’erano Ivo Rossi e Cesare Pillon che in quegli anni erano ragazzini e si sono messi a cantare in coro le canzoni che hanno fatto da colonna sonora alla sfilata delle modelle. Perchè ci si può divertire anche quando si è all’inceneritore, un posto bello, e neanche rumoroso, per una sera set di una sfilata che sarebbe piaciuta probabilmente anche a Fellini. A Londra l’anno scorso c’è stata la crisi dei rifiuti, Napoli è la barzelletta d’Europa. A Padova nel luogo delle scoasse ci facciamo le sfilate. Che città, che bellezza!
